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M5s, l'ex grillino Aldo Giannuli sui dossier: "Attività segrete, cosa hanno in mano"

Gino Coala
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La montagna di dossier su parlamentari e ministri da parte di esponenti del M5s è un vero e proprio fenomeno di schedatura spontanea da parte dei singoli parlamentari grillini, una "intelligence del Movimento" come l'ha definitiva il sottosegretario Stefano Buffagni, braccio destro di Luigi Di Maio e uomo delle nomine per conto dei grillini. Quelle di Buffagni non sono "parole a caso". L'esperto di intelligence Aldo Giannuli, fino a poco tempo fa sostenitore del M5s salvo poi prenderne le distanze, garantisce in un'intervista al Giornale che quel che dice Buffagni va preso con grande serietà. Leggi anche: Giorgetti e i dossier del M5s: ne hanno su tutti La costruzione sistematica di dossier a carico di alleati e avversari politici è "la prassi di tutto il sistema italiano - dice Giannuli -. Ha notato come si azzuffano quando bisogna scegliere il presidente del Copasir, il comitato parlamentare che vigila sui servizi segreti?". Resta il dubbio se l'attività venuta a galla tra i grillini sia nata per iniziative individuali o per mandato dall'altro della Casaleggio: "Io non escluderei un'attività anche di carattere difensivo di dossieraggio, da parte di singoli parlamentari o dirigenti del M5s". Giannuli tende a escludere che ci possa essere un'attività sistematica e coordinata di spionaggio politico da parte dei grillini, fondamentalmente perché non ne sarebbero capacità: "Qui abbiamo a che fare con un circo equestre senza organismi di controllo, per cui si alza il capo politico ed espelle una persona dal movimento". Uno degli aspetti che comunque lascia perplessi è la presunta attività di dossieraggio nei confronti di Salvini, cioè sul ministro dell'Interno: "Certo che è grave - ha aggiunto Giannuli -, ma che lo facciano loro non è più grave rispetto al fatto che lo facciano o lo abbiano fatto già altri. Il problema qui è che abbiamo chiuso gli occhi sulla vulnerabilità del sistema, perché lo sviluppo dei mezzi di comunicazione ha reso tutto più facile: intercettare mail, hackerare un sito, ascoltare telefonate". Quel che però non viene mai considerato con la giusta attenzione è il pericolo che queste attività può creare: "Stiamo sottovalutando i pericoli che derivano da questa situazione. E a dire quanto non si stia capendo niente lo dimostra il fatto che il M5s ha votato contro la normativa che stabilisce le regole sul web, parlando a vanvera di rischio censura su internet. Lo hanno fatto senza sapere che invece ora c'è il Far west sulla rete. Fatto sta che la politica funziona così - ha concluso Giannuli - e prima o poi verranno fuori storie abbastanza deprimenti. Perché tutti spiano tutti".

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