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Vittorio Feltri sul futuro di Matteo Salvini: "Potrebbe anche finire come Matteo Renzi. Eppure..."

Davide Locano
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Matteo Salvini sta sbagliando qualcosa? Il dibattito su Libero: di seguito, la risposta di Vittorio Feltri all'intervento di Paolo Becchi. Caro professore, Salvini fa incetta di consensi e tu lo sbertucci. Se dai una occhiata ai sondaggi verifichi che è il politico italiano più in vista e più gradito al pubblico. Questo non significa che gli elettori siano cretini: l'uomo in questione se guadagna voti merita attenzione e rispetto. Può darsi che non duri al vertice. Nel caso in cui dovesse commettere errori, impiegherà un nanosecondo a perdere terreno. È successo a Renzi e a Di Maio e potrebbe accadere a lui. Ciononostante è indiscutibile che il Matteo Lombardo finora le abbia azzeccate non tutte, ma quasi. Tu parli del contenimento della immigrazione come fosse una bazzecola. Non è così. L'invasione degli stranieri non piace ai compatrioti e il fatto che un politico abbia preso a cuore il problema e lo abbia risolto è decisivo. Se poi Salvini è stato capace di far passare la legge sulla legittima difesa, il quadro si completa. Le nuove norme in materia saranno pure discutibili, tuttavia sono state approvate. Leggi anche: Vittorio Feltri e quel grave errore di Salvini Non è poco. Perché i problemi connessi alla sicurezza mettevano ansia ai cittadini in balìa dei delinquenti. Difendere la propria casa dalla intrusione dei ladri è naturale: i cittadini, compresi quelli mai stati derubati, eppure timorosi di essere trasformati in prede, ora si sentono rassicurati. Il ministro dell' Interno in sostanza è andato in soccorso della gente e si è garantito la stima generale, i cui riflessi sulle urne saranno importanti. Indubbiamente l'esecutivo ha fallito sul piano economico, avendo promosso il reddito di cittadinanza, una bufala onerosa, e una serie di regole insensate, non ultima quella contenuta nel decreto dignità di stampo grillino. Ma bisogna ricordare a te, professore, che il Carroccio attualmente dispone del 17 per cento dei parlamentari, mentre i Cinquestelle vantano il 33. Una differenza abissale. Pretendere che il partito di minoranza della coalizione sia in grado di prevalere sulla componente di maggioranza, e mi riferisco al gruppo pentastellato, è assurdo. Pensare che Matteo abbia facoltà di imporre le proprie idee ai grillini, più numerosi, è pia illusione. Egli potrà dettare la linea dopo che una consultazione (magari anticipata) ne decreterà la supremazia. Incitarlo adesso a menare il torrone, posto che non ha le cifre per farlo, serve solo a inacidire i rapporti fra gialli e verdi. Discutere sui meriti e i demeriti di questo o di quel partito è inutile e dispersivo. È sotto gli occhi di chiunque che il M5S è la banda del fil de fèr, incapace di tutto e buona a nulla. La Lega, se non altro, vanta una schiera di ottimi amministratori locali che le danno corpo e l' autorità per assumersi responsabilità maggiori di governo. Quanto a Salvini non ci illudiamo sia Quintino Sella, tuttavia abbiamo constatato che sa interpretare al meglio, per ora, le esigenze dei connazionali. Mi pare che basti a dargli fiducia. di Vittorio Feltri

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