Luigi Di Maio, il grillino scappa dagli attacchi di Salvini: la mossa del coniglio, come si è ridotto
Lo scontro tutto interno al governo tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio sembra avere già un vincitore di fatto, cioè il vicepremier leghista. Nella domenica di apertura del Vinitaly, il ministro dell'Interno ha strigliato ancora una volta gli alleati grillini, invitandoli a rispettare i patti stretti nel contratto di governo, primo fra tutti la flat tax: "Nel Def la riduzione fiscale dovrà essere sicuramente inserita - ha detto Salvini - come la flat tax, che è nel contratto di governo". Leggi anche: Di Maio, l'orrore grillino alla festa di Casaleggio: "Salvini da appendere a piazzale Loreto" Solo 24 ore prima, Salvini e Di Maio se le sono date di santa ragione a proposito degli alleati alle prossime elezioni Europee scelti dalla Lega, che secondo il grillino sarebbero solo "negazionisti dell'Olocausto", insomma un branco di nazisti dai quali si può solo prendere le distanze. Salvini lo ha invitato a smettere di "dare la caccia a nazisti e marziani e di pensare a lavorare". Ne è seguito un fuoco di fila grillino, prima con il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede dalle pagine di Repubblica e poi con il ministro all'Ambiente Sergio Costa sul Corriere della sera che hanno invitato Salvini "a studiare di più". Una reazione fin troppo ineficace per fermare le bordate del leghista. E quindi la strategia della comunicazione grillina ha cercato la svolta, come quella dopo le dichiarazioni di Salvini da Verona. A rispondergli stavolta non è stato il suo collega Di Maio, nè un altro nome più o meno noto dell'universo grillino. Dal M5s è stata diffusa una misteriosa nota, senza una firma, ma che in qualche modo abbraccia la linea del Movimento e prova ad alzare i toni impedendo all'alleato del Carroccio di rispondere a un interlocutore con un nome e cognome: "Flat tax? Certo, noi siamo leali al contratto e la Flat tax è nel contratto. Non abbiamo mai detto di non volerla, bensì abbiamo affermato che non bisogna fare facile campagna elettorale su certe misure, perché sono ambiziose e costano. D'altronde - continua la nota anonima dei grillini - è stata la Lega a dire che costa 12 miliardi. Ribadiamo: noi siamo sempre stati leali al contratto, chi lo è stato meno è la Lega". Alla nota del grillino misterioso segue un elenco di tutte le iniziative della Lega prese senza l'accordo con il M5s, giusto per non far mancare altro veleno nella maggioranza: "Chi ha iniziato a spingere sulla castrazione chimica è stata la Lega; chi parla di leva obbligatoria è la Lega; chi presenta una legge per la libera circolazione delle armi è la Lega. E potremmo andare avanti per molto".