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Luigi Di Maio umiliato pure da Renzi, siamo a questo punto: "Vi ricordate quella sera?", come lo sbertuccia

Giulio Bucchi
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Era inevitabile che tornasse: la foto di Luigi Di Maio sul balcone di Palazzo Chigi, con esultanza da stadio per l'accordo (solo sulla carta) sul reddito di cittadinanza dello scorso autunno, gli torna indietro come un boomerang. A lanciarlo è Matteo Renzi, uno che ad annunci, slide e spot non è sicuramente secondo al grillino, ma che stavola ha buon gioco nel prendere per i fondelli il vicepremier e leader M5s. Leggi anche: "Basta con questa storia". Pronti via, Salvini insulta Toninelli e Di Maio sbrocca in CdM Su Instagram l'ex segretario Pd pubblica lo scatto di Di Maio esultante con una sola parola ben impressa, "ridicolo". Quel suo "abbiamo abolito la povertà", già di suo assurdo, diventa il pretesto per Renzi per picchiare duro Gigino: "Nel giro di sei mesi hanno sfasciato i conti, abolito la crescita, bloccato la ripresa. Oggi, mogio mogio, lo stesso Di Maio non si affaccia nemmeno in sala stampa e cancella persino la TV". Dopo il CdM e il Def interlocutorio del governo, insomma, Renzi gode: "Il tempo è galantuomo e si accinge a smascherare le loro bugie, una per una. Ci aumenteranno le tasse - asicura -. Allacciamoci le cinture. Poi, come al solito, toccherà a noi rimediare ai loro danni. E ricostruire tra le loro macerie. Perché noi eravamo la crescita, loro sono la recessione". Reazioni dei followers? Equamente divise tra insulti a Di Maio e insulti allo stesso Renzi. Visualizza questo post su Instagram C'è un'immagine che adesso andrebbe recuperata: Di Maio che si affaccia dal balcone di Palazzo Chigi. E urla: "Ce l'abbiamo fatta, abbiamo abolito la povertà". La tragedia di un uomo ridicolo. Nel giro di sei mesi hanno sfasciato i conti, abolito la crescita, bloccato la ripresa. Oggi, mogio mogio, lo stesso Di Maio non si affaccia nemmeno in sala stampa e cancella persino la TV. Sua Maestà la Realtà fa irruzione nella storia del Governo del Cambiamento e mette a nudo la totale, impressionante, incompetenza dei populisti. Ciò che stanotte è chiaro agli addetti ai lavori sarà nei prossimi mesi chiaro anche a tutti i cittadini. Il tempo è galantuomo e si accinge a smascherare le loro bugie, una per una. Ci aspettano mesi difficili. Siamo fuori da tutti i tavoli internazionali, dalla Libia alla Brexit. Ci aumenteranno le tasse. Allacciamoci le cinture. Poi, come al solito, toccherà a noi rimediare ai loro danni. E ricostruire tra le loro macerie. Perché noi eravamo la crescita, loro sono la recessione. Un post condiviso da Matteo Renzi (@matteorenzi) in data: Apr 9, 2019 at 12:17 PDT

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