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Scontro sul 'Salva Roma'

AdnKronos
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Roma, 22 apr. (AdnKronos) - Il 'Salva Roma' accende lo scontro nel governo. "Nessuna norma salva Raggi. Non esistono comuni di serie A e serie B. O si aiutano tutti i comuni e i sindaci in difficoltà o nessuno. La Lega non vota norme che creano disparità. Bene il decreto crescita con le misure per i risparmiatori truffati, per abbassare le tasse alle imprese, riduzione della burocrazia per gli enti territoriali" dicono fonti della Lega dopo che anche il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, questa mattina ha ribadito: "Se in tanti hanno dei problemi aiutiamo tutti quelli che hanno dei problemi: altrimenti non ci sono quelli più belli e quelli più brutti, anche perché a Roma mi sembra che ci sia un sindaco che non ha il controllo della città". Dura la replica da fonti M5S: “Siamo di nuovo costretti a puntualizzare, perché la Lega con Matteo Salvini è inciampata in una grandissima gaffe senza saperlo. Il provvedimento di cui parlano, che loro chiamano 'Salva Roma', poi 'Salva Raggi' quando capiscono che il primo epiteto non paga in termini elettorali, è totalmente a costo zero. Non andiamo oltre, ci fermiamo qui, sarebbe paradossale spiegare qualcosa che capirebbe anche un bambino”. Già in precedenza le fonti avevano sottolineato che “sul cosiddetto 'Salva Roma' la Lega forse non ha capito di cosa si tratta, visto che parliamo della chiusura di un commissariamento a costo zero che permetterà ai romani di non pagare più gli interessi su un debito vecchio di 20 anni che creò proprio il centrodestra con Berlusconi al governo. Piuttosto la Lega pensi a Siri e alle indagini sui fondi che riguardano anche il loro tesoriere, invece di fare di tutto per nasconderlo”. Prova a gettare acqua sul fuoco la vice ministra dell'Economia e delle Finanze, Laura Castelli: “Voglio rassicurare il ministro Salvini, non c'è nessun 'Salva Roma'". "Non c'è sempre bisogno di un nemico, perché in questo caso non c'è un nemico. I comuni vanno salvati tutti, perché così si salvano i servizi ai cittadini, l'ho detto anche nei giorni scorsi e lo confermo" aggiunge Castelli per poi ribadire in serata: “Sui comuni per me non c'è nessuna guerra con gli alleati di governo, e non c'è la necessità di una resa dei conti, mi dispiace che qualcuno della stampa voglia raccontarla così. Stiamo facendo un grande lavoro per ridare dignità a tutte le Amministrazioni comunali, e agli Enti Locali più in generale, qualunque sia il colore politico di chi le guida. Nel Decreto Crescita, in conversione, come abbiamo fatto ogni volta che ce n'è stato bisogno, verranno inserite norme utili a risolvere le problematiche di molti comuni, ognuno con una specificità. Ma in tanti casi non serve una norma di legge, e per questo stiamo lavorando su tanti tavoli. I problemi dei comuni, che lo ripeto sono problemi dei cittadini, a cui si rischia di tagliare servizi essenziali, vanno lasciati fuori dalla campagna elettorale. Per questo mi auguro che si possano rasserenare gli animi. Anche su questo tema stiamo remando tutti nella stessa direzione”.

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