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Annalisa Chirico, la manovra sottotraccia per il vero trionfo di Salvini: chi gli ha portato

Gino Coala
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Come una sorta di Madame de Staël del diritto affranto, la collega Annalisa Chirico, è l' unica che conosco in grado di trasformare le rivoluzioni in un pranzo di gala. Sul serio. Cara collega, stasera alla milanese Villa Necchi Campiglio, con la tua associazione "Fino a prova contraria", sotto il titolo dell' incontro "Più giustizia più crescita, #InnomedelPil" convochi la Crème de la crème: 300 tra imprenditori, politici, presidenti di tribunali, membri del Csm, agricoltori, banchieri, gente dell' enogastronomico. Leggo alcuni nomi: Tremonti, Fontana, Casellati, Bonomi, Salvini, Montezemolo, Tronchetti. Leggi anche: Annalisa Chirico e il fascismo, lezione sul 25 aprile a sinistri e Roberto Saviano Ora, perché lo fai? Non è faticoso? «Ma va. Questi incontri sono un evento, una parentesi tra i convegni e gli incontri durante l' anno. Così ogni tavolo può vedere gli altri tavoli, si discute, si fa networking e fundraising, i soldi sono importanti. Ed è un circolo selettivo, siamo oramai molti e per venire si fanno raccomandare dagli amici o si creano un profilo falso». Ellamadonna, detto così mi sembra una roba a metà fra il Forum Ambrosetti e la Casa Bianca... «Ecco sì, infatti, e lanceremo anche i seminari per la crescita in autunno. Il comune denominatore è la difesa del Pil. Ed è anche che sono tutti stufi dei "redditi di pigranza", o di mandare la gente in pensione anticipata; noi diamo voce alla gente che si rimbocca le maniche e lavora ogni giorno. Raccogliamo la sfiducia diffusa verso questo governo». Ora che ci rifletto, la tua mi sembra, soprattutto, una straordinaria operazione di lobbying, o sbaglio? «Be', la nostra è una battaglia fuori dai partiti. Ciò detto "lobby" non è una parolaccia. I lobbysti sono portatori di interessi, l' importante è che la loro azione sia regolamentata come in America. Per esempio, qui sono invitati quelli dell' Ance, l' associazione dei costruttori edili, che lamentano i 26 miliardi di cantieri da sbloccare. Aggiungo che ora sono tutti scandalizzati che Siri portasse avanti le istanze di un imprenditore dell' eolico, ma il compito del politico è proprio fare da tramite». Sempre che in cambio non ti paghino... «Ovviamente. Ma noi siamo per la legalità. Infatti ci sono due cose che qui faremo: chiedere a Salvini di aumentare le risorse per la giustizia, per i nostri tribunali, dato che la Banca d' Italia ha calcolato che l' incertezza giudiziaria fa perdere 1 punto di Pil, e chiedere al ministro della Giustizia Bonafede di rendere chiara la trafila della politica giudiziaria, deve partire dal Parlamento la lista dei criteri di priorità dell' azione penale obbligatoria (es. prima i reati di mafia, poi quelli tributari, ecc), così che i magistrati non abbiano più discrezionalità sui fascicoli». E questa è una vostra vecchia - e giusta - battaglia. Ma ti faccio notare che molti imprenditori da te riuniti sono quelli che, pochi giorni fa, non avrebbero disdegnato la patrimoniale e reso ineluttabile l' aumento dell' Iva (in cambio del ritorno degli incentivi 4.0, e della mini Ires nel decreto Crescita). Non è in contraddizione con il vostro pensiero? «Be', per dire, tutti vogliono il taglio del cuneo fiscale. Ma capisco che gli imprenditori siano in una posizione delicata, devono cercare un interlocutore nel governo e spesso forzano alcuni temi. Detto ciò, la patrimoniale è una boiata pazzesca e l' aumento dell' Iva sarebbe un passo indietro: l' Istat ha certificato che quel poco di crescita dello 0,2% è dovuto esclusivamente all' export. Qua siamo alle scie chimiche...». Hai massacrato sia il reddito di cittadinanza che Quota 100. Ma sei in rapporti ottimi con Salvini. Gli hai riferito che secondo voi le ultime cose fatte dal governo non vanno bene? «Quota 100 parte dal concetto che per assumere uno ne devi mandare un altro in pensione; ed è un concetto sbagliato. La verità è che l' Italia non produce più posti di lavoro, e, a causa di quota 100 Salvini, se continua così, perderà il consenso, come è accaduto a Renzi». E lui? «Credo che questa compagnia di giro cominci a stargli stretta». Ok, ma -ripeto- Salvini ti ha risposto? «». Silenzio assenso. Torno all' economia. Il Def è terrificante, ma nel decreto Crescita c' è stato un cambio di rotta: più investimenti, più imprese. Magari vale solo l0 0,05% del Pil ed solo campagna elettorale. Ma non è un passo avanti? «Il decreto crescita non basta. La manovra necessita di uno choc, tipo la flat tax, con un' aliquota unica, l' Ungheria è cresciuta fissandola al 9% per le aziende. Trump probabilmente verrà rieletto per le sue aliquote per le imprese. E considera un dato: l' Italia ora è l' ottavo paese in Europa per investimenti dagli Stati Uniti, con una giustizia riformata potrebbe essere il secondo. Per dirti: Milano ha un quarto dei carichi pendenti di Roma, c' è un gap di produttività negli uffici giudiziari, ecc... Perciò il lavoro è ancora tanto...». di Francesco Specchia

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