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Giancarlo Giorgetti, la bomba sul governo. Retroscena: "Molla Conte e se ne va", scacco matto Lega

Giulio Bucchi
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Il governo resisterà fino al 26 maggio, ma di fatto l'alleanza tra Lega e M5s è morta. E Giancarlo Giorgetti starebbe già pensando a mollare Giuseppe Conte e andarsene dopo le elezioni europee. Alcuni retroscena riferiscono di uno sfogo molto duro del sottosegretario leghista, numero 2 di Matteo Salvini. "Se non cambia qualcosa, io mi chiamo fuori", avrebbe detto dopo il CdM di mercoledì che ha certificato l'allontanamento del collega Armando Siri, su pressing selvaggio del premier e dei 5 Stelle. E che le tensioni elettorali, anziché diminuire, stiano crescendo lo certifica anche la carta della "questione morale" giocata da Luigi Di Maio contro la Lega, sfruttando prima il caso Siri e ora l'inchiesta per tangenti alla Regione Lombardia guidata dal leghista Attilio Fontana. Leggi anche: "Quando dovevamo rompere coi 5 Stelle". Sfogo Giorgetti, l'errore di Salvini Impossibile andare avanti con questi alleati, è il ragionamento ormai scoperto di Giorgetti, che da settimane continua a consigliare Salvini di staccare la spina. Ora, però, "starebbe ragionando seriamente su un incarico in Europa", come scrive anche il Giornale. In vista dei nuovi equilibri a Strasburgo e Bruxelles, non è fantapolitica ipotizzare ruoli di comando nella Commissione Ue per esponenti dell'area "sovranista" e Giorgetti sarebbe personalità di raccordo perfetta tra le forze un tempo definite di protesta (e oggi sempre più spesso al governo in Europa) e quelle conservatrici tradizionali, come il Ppe. L'aspirazione di Salvini è affidare a un leghista o comunque a un italiano il posto di commissario all'Economia o al Commercio, due poltrone pesanti. "E in molti in Lega hanno pensato proprio a Giorgetti, che ormai da tempo non fa mistero dei suoi mal di pancia".

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