Occhio al 53

Vittorio Feltri, Italia dritta all'inferno: dopo le Europee, governo M5s-Pd

Davide Locano

Nonostante la Lega sia proiettata verso l'alto, e sia in procinto di diventare il primo partito italiano, continua a prevalere la subcultura di sinistra, che predica le stesse fregnacce del tempo che fu. Il Pd infatti, per quanto destinato alla sepoltura, non smette di esercitare su una certa borghesia obsoleta un discreto fascino. Nei quartieri bene di città quali Milano, per esempio, esso è votato e quindi stimato come l'unica forza in grado di soddisfare le persone che abitano negli attici delle zone più chic. Non importa che i progressisti eredi del Pci siano minoritari dal punto di vista elettorale, essi sono graditi comunque dalla borghesia perché rappresentano un vecchio mondo antico che genera in parecchi ricchi una nostalgia per il Sessantotto e roba del genere. Leggi anche: Vittorio Feltri affonda Mughini: "Sui numeri non rompermi i cog***" D'altronde i signorini in questione sono sostenuti dalla stampa classica, dal Corriere alla Repubblica, cioè quotidiani innamorati della sinistra, redatti da elementi di sinistra, guidati da direttori di sinistra, i quali oggi tifano per un governo composto dal M5S e dal Partito democratico, odiando la Lega, giudicata buzzurra e impresentabile. I fighetti detestano Salvini, uomo qualunque, come una volta non sopportavano Giannini, ritenendolo un abusivo della politica, indegno di guidare la nazione. Sono favorevoli all'immigrazione selvaggia, considerandola un bene per il Paese, non frequentano gli stranieri che, pertanto, vengono accettati proprio in quanto sconosciuti, sono inclini ai porti aperti, hanno simpatia per i rom da cui vivono a distanza, sono antifascisti di maniera per rendersi simpatici, insomma hanno il cuore a sinistra e il portafogli a destra. Gente che ama il popolo e ha in antipatia la popolazione. Anche la televisione, pubblica e privata, subisce l'influenza della subcultura postcomunista poiché i giornalisti e i conduttori dei programmi sono tutti di estrazione "mancina" e si schierano da una parte ben precisa nella convinzione di essere più avanti dei populisti e dei sovranisti, i quali poveretti non sanno neanche di essere tali. Cosicché l'Italia reale, pur essendo maggioritaria, soccombe a quella ufficiale dell' informazione che la tratta con disprezzo. A dire la verità e a fare giustizia saranno le urne tra un paio di settimane. I bulletti di sinistra e i fessacchiotti del M5S si troveranno nello stesso club e tenteranno di costituire una alleanza tra loro e un esecutivo balordo capace di compiere una sciagura. Via Salvini e dentro Zingaretti, quello che tesse le lodi dell'Unione Sovietica. Temo uno sposalizio tra grulli e grillini. Giacché i primi in Parlamento hanno il 20 per cento e i secondi il 33. La somma fa 53, bastevole per formare una maggioranza che ci condurrà all'inferno. Non ci resta che confidare in Mattarella. Oddio, in che mani siamo. di Vittorio Feltri