Alla vigilia delle urne

Matteo Salvini, sondaggio Diamanti: "Effetto ultimo minuto, voto alle europee ribaltato. Rischia la Lega"

Giulio Bucchi

C'è una grossa incognita che pesa sul voto di domenica alle elezioni europee e che può stravolgere gli equilibri di Strasburgo e Bruxelles: è la quota di elettori indecisi. Come sottolinea un sondaggio Demos di Repubblica, fino a 2 settimane dal voto addirittura 2 elettori su 3 affermavano di non sapere ancora chi avrebbero scelto nel segreto del'urna. In questa quota di incerti, "un 36% era interessato alla campagna elettorale, mentre un altro 25% non la seguiva affatto". Un dato altissimo, che però potrebbe non tradursi in astensionismo, che dovrebbe essere secondo le previsioni più o meno in linea con il dato del 20145 (57%). Leggi anche: Sondaggi galeotti sulle europee. Minzolini spiffera i dati della Ghisleri "Se Alessandra Ghisleri, direttore di Euromedia Research, ripete spesso che il 30% decide nelle ultime due settimane chi votare - spiega Repubblica -, per Ilvo Diamanti, presidente di Demos e docente di Scienza politica all'università di Urbino, il 10-15% fa la sua scelta addirittura il giorno stesso in cui si reca alle urne, magari davanti alla scheda". "Fino al 2008 - spiega Diamanti - otto italiani su dieci votavano sempre allo stesso modo, per atto di fede. Oggi quel voto ideologico è sparito e più cresce la fluidità più fare i sondaggi diventa difficile. Come si è visto nel 2013 col Pd di Bersani che prese molto meno di quel che si stimava, perché già in quelle elezioni politiche c'era una quota di indecisi vicina a quella attuale". Occhio, dunque, a clamorose sorprese "dal basso", come fu alle politiche di 6 anni fa per il Movimento 5 Stelle e, in parte, Forza Italia con l'imprevedibile recupero finale firmato Berlusconi. Secondo Diamanti, nella quota di indecisi "la maggioranza si colloca nel centrosinistra, ma è tentata dai 5 Stelle anche in chiave anti-Salvini". E il tandem tra politiche ed elezioni amministrative potrebbe avere un ruolo sia nella partecipazione sia nella scelta finale. Un tempo la tendenza era abbastanza chiara: se l'affluenza cresceva, era un buon segnale per il voto di protesta. Oggi, però, qualcosa è cambiato e contribuisce ad aumentare le incognite: chi è più opposizione? Pd e Forza Italia, o Lega e M5s, i partiti più euro-scettici del lotto? Molto dipenderà, alla fine, da come interpreteranno il voto gli italiani: se politico o europeo. Una scommessa rischiosa fatta da Di Maio e Salvini per primi.