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Matteo Salvini, Bisignani e quel viaggio negli Usa del leghista: perché c'è in ballo il futuro del Paese

Maria Pezzi
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Andrà cambiata la politica estera del nostro governo che ha isolato l'Italia. Da questa tesi parte il commento di oggi di Luigi Bisignani sul Tempo. Per l'editorialista il ministro degli Esteri e il premier sono due soggetti non all'altezza.  Parla di "ingenuità" di Giuseppe Conte e addirittura di "inconsistenza" di Moavero che pure era stato voluto dal segretario generale Elisabetta Belloni, "la quale se ne è pentita quasi subito". Potrebbe segnare una svolta, in questo senso, l'imminente viaggio di Matteo Salvini a Washington, a lungo rinviato. Secondo Bisignani il pragmatismo del ministro degli Interni è apprezzato a Washington, "dove si diffida degli ideologi e dove si conoscono anche i recenti ondeggiamenti di Roma verso Cina, Venezuela e Iran, visti con irritazione negli ambienti americani". Per approfondire leggi anche:  Matteo Salvini, ultimo brutale attacco da parte di Marco Travaglio  Come Giorgetti ha fatto notare, Conte tende sempre dalla parte dei grillini, così alla Casa Bianca c'è preoccupazione per le prese di posizione italiane sempre a favore dei "nemici" degli Usa. Anche a costo di rimetterci in termini di sanzioni economiche, Salvini dovrà convincere l' establishment statunitense che lui non è troppo vicino a Putin, così come Di Maio alla Cina. Missione ardua. Ma non impossibile per Salvini. 

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