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Vittorio Feltri, la "sfida" a Sergio Mattarella dopo le Europee: "Fossi nei suoi panni..."

Gino Coala
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Vi proponiamo l'editoriale del direttore Vittorio Feltri, chiuso dopo i primi exit poll diffusi in seguito alla chiusura delle urne alle elezioni Europee. Come volevasi dimostrare. Per ora ci dobbiamo accontentare di risultati parziali, per cui prudenza impone di non dare nulla per acquisito. Tuttavia le indicazioni delle quali siamo in possesso ci inducono a dire che il vincitore delle consultazioni è Matteo Salvini, per quanto sia stato bistrattato nelle ultime settimane. Segno che gli insulti che egli ha ricevuto lungi dall' averlo distrutto sul piano della reputazione hanno consolidato la sua forza. Era scontato ma non del tutto. Leggi anche: Feltri, il risultato delle Europee a Bergamo? Il commento con cui spiazza via il M5s La Lega è potente perché tiene fede agli impegni. Alleata del M5S e talvolta costretta a piegarsi ai capricci terroni di Di Maio, è riuscita comunque a tenere la schiena diritta e a non cedere su alcuni punti fondamentali, per esempio la immigrazione incontrollata e la legittima difesa, e ciò non è poco. Mentre i pentastellati col loro reddito di cittadinanza da straccioni e altre bischerate, come la abolizione della prescrizione, si sono rivelati personaggetti abili solo nell' arrampicarsi sugli specchi. Alla fine contano i numeri. I grillini nel giro di un anno hanno perso per strada il 10 per cento dei suffragi, e rischiano di andare sotto addirittura rispetto al Pd rabberciato di Zingaretti, mentre Alberto da Giussano in pari tempo è salito dal 17 per cento a circa il 30. Una performance stupefacente, mai registratasi nella storia elettorale del Paese. Vero che le europee sono altra cosa rispetto alle politiche. Ma il segnale è clamoroso e bisogna valutarlo. Mattarella non può fingere che non sia successo nulla. Nei suoi rigidi panni non trascureremmo l' idea di rimescolare gli equilibri governativi. E se fossimo in quelli di Salvini reclameremmo maggiori poteri. Questo è poco ma sicuro. Infine mi pare che il resto del centrodestra non sia scomparso. Berlusconi è ancora vivo e vegeto e la Meloni ha un suo pacco di consensi non trascurabile. Per ora ci fermiamo qui, domani a bocce ferme concluderemo i nostri ragionamenti. Intanto, complimenti a Salvini, maltrattato però trionfatore. Ne eravamo certi. di Vittorio Feltri

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