Il retroscena

Alessandro Di Battista, la verità sul vertice M5s: come si prende il potere, Luigi Di Maio dimezzato

Cristina Agostini

Non sarà certamente messo nelle condizioni di dare le dimissioni (sicuri?) ma Luigi Di Maio esce da queste elezioni europee a pezzi. Per questo la sua leadership sarà ridimensionata. Il giorno dopo la sconfitta alle urne con il calo di consensi dal 32,7 al 17 per cento, il vicepremier grillino è sotto assedio: "Ho sentito tutti coloro che rappresentano le anime del Movimento: Grillo, Casaleggio, Di Battista e Fico. Nessuno ha chiesto le mie dimissioni", ripete. Ma la verità è che Di Maio sarà affiancato da Alessandro Di Battista. Leggi anche: Di Battista nega: "Nessuno chiede le dimissioni di Di Maio". Difficile credergli Il "Che Guevara" del Movimento, secondo quanto riporta il Corriere della Sera in un retroscena, è pronto a rientrare con un ruolo di peso nella nuova struttura che il M5s vuole istituire. Dibba ha dato la sua disponibilità: "Serve maggiore collegialità". E si parla proprio di una "leadership condivisa". In sostanza, oltre alla segreteria politica, potrebbe essere costituito un direttorio bis o una sorta di triumvirato con Di Maio primus inter pares. Al vertice non sono mancati momenti di tensione con Di Maio che ad un certo punto, davanti ai suoi, si è detto pronto a fare un passo indietro, sia personale sia di governo. E il giorno dopo, nel M5s, è saltata la prima testa: il capogruppo al Senato, Primo Di Nicola, ha lasciato il suo incarico. E tra i grillini, si sono alzate diverse voci che hanno chiesto la dimissioni del capo politico.