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Matteo Salvini, il silenzio da Sergio Mattarella e il sospetto sul voto anticipato

Cristina Agostini
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Non solo incontri, vertici e riunioni notturne. In questo "governo dei sospetti" ci sono anche significativi silenzi. Come quello che ieri 19 giugno ha tenuto Matteo Salvini durante la consueta colazione di lavoro al Quirinale da Sergio Mattarella in vista del Consiglio Ue in programma oggi 20 giugno a Bruxelles. Un silenzio che, rivela il Giornale in un retroscena, ha caratterizzato anche l'incontro a Palazzo Chigi tra Giuseppe Conte, Giovanni Tria e i due vicepremier Salvini e Luigi Di Maio. Leggi anche: Tasse e "disobbedienza", Masia avverte Salvini: sondaggio definitivo. Perché Matteo non ha scelta Al Colle hanno parlato sono i ministri Tria ed Enzo Moavero Milanesi. Il tema era la trattativa in corso con la Commissione per evitare la procedura di infrazione. Il leader leghista è rimasto zitto. Ha parlato poco prima di andare al Quirinale in una diretta Facebook per dire che quelle "norme europee" sono state "studiate a tavolino per aiutare Berlino e Parigi e fregare tutti gli altri". Una posizione opposta a quella del presidente della Repubblica. Ma il silenzio di Salvini può anche voler dire che abbia in mente altri obiettivi. Per esempio la crisi di governo. Un timore che hanno anche al Colle, visti i continui affondi sull'Ue, nel momento cruciale della trattativa, da parte del ministro dell'Interno. Non solo si teme anche che il vicepremier del Carroccio voglia temporeggiare fino a quando - intorno al 20 luglio - non si chiuderà la finestra elettorale. A quel punto, infatti, un' eventuale crisi andrebbe a sbattere con la sessione di bilancio da approvare entro fine anno. 

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