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Mara Carfagna e Giovanni Toti, scontro al vertice di Forza Italia sul rapporto con Matteo Salvini

Davide Locano
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Il giro di vite imposto da Silvio Berlusconi in Forza Italia, con le nomine di Giovanni Toti e Mara Carfagna a coordinatori nazionali, non placa le polemiche interne al partito azzurro. Già, perché i due si trovano agli antipodi circa un punto decisivo per il futuro del partito: il rapporto con Matteo Salvini. Lo si capisce anche dalle parole dei due. La Carfagna infatti ha detto che i rapporti di forza con la Lega "sono cambiati, non lo nego, ma essere più piccoli oggi non vuol dire essere deboli". Ma a suo modo di vedere, "marcare una differenza significa sabotare e distruggere l'alleanza". Dunque il ragionamento di Toti, secondo il quale al centro non c'è il rapporto di forza rispetto a Salvini, ma le primarie, o qualcosa di simile: "Che Forza Italia viva un momento di difficoltà è sotto gli occhi di tutti, per anni ci siamo chiusi alle idee e ancora di più alle persone". Per il governatore della Liguria, insomma, "se ora ci esponiamo a bagni di democrazia possiamo farcela". Visioni differenti che emergono da questi due interventi e che spigano in modo plastico come la convincenza del ticket scelto dal Cavaliere non sarà necessariamente semplice. Leggi anche: "Mai stampella di Salvini": la Carfagna si prende Forza Italia

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