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Luigi Di Maio, Raggi e Appendino, nuovo disastro olimpico: "Guardate gli orari". Milano-Cortina, gelo nel M5s

Giulio Bucchi
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"Bisogna guardare gli orari", spiega Repubblica. L'imbarazzo del Movimento 5 Stelle per la vittoria olimpica della candidatura Milano-Cortina ai Giochi invernali del 2026 sta tutta lì. Nell'attesa, raggelante, di una dichiarazione da parte dei vertici grillini che nulla hanno fatto per favorire il trionfo italiano e che anzi, quando chiamati in causa direttamente, hanno cercato di sabotare il sogno in ogni maniera. Riuscendoci in maniera più o meno totale, da Roma a Torino.  Leggi anche: "La tattica del sommergibile". Giorgetti, il vero vincitore (nascosto) del trionfo olimpico Ci ha messo un'ora e mezza, Luigi Di Maio: alle 18 l'annuncio a Losanna, in tempo reale l'esultanza di Matteo Salvini (con sfottò proprio ai 5 Stelle) alle 19.30 le parole del vicepremier grillno. Alle 19.42 tocca a Virginia Raggi, che da sindaca di Roma disse no alla candidatura della Capitale ai Giochi estivi in nome della "guerra agli sprechi". Più veloce di tutti i grillini Chiara Appendino, che dopo 25 minuti si congratula con Milano e Cortina. La sindaca di Torino si tirò indietro proprio all'ultimo: anche Torino doveva essere della partita ma il no del M5s terrorizzato dal buco lasciato dall'edizione 2006 rischiò di far saltare la stessa candidatura italiana. E così la vittoria di lunedì al Cio, salutata da tutti i commentatori come la riscossa "dell'Italia del sì", suona un po' come le campane a morto per questa leadership grillina che tra un silenzio e un no pare non sapere scegliere mai la strada giusta.

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