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Giuseppe Conte, vittoria europa: la Commissione Ue chiede lo stop alla procedura d'infrazione contro l'Italia

Caterina Spinelli

Il collegio dei commissari europei ha deciso di non raccomandare al Consiglio Ue di aprire una procedura per deficit eccessivo legata al debito dell'Italia. A chiarire questa decisione - ancora da ufficializzare - c'è lo spread che scende sotto i 210 punti base, per la prima volta da fine maggio 2018. E così non sarà chiesto all'Ecofin di avviare quella procedura che tanto ha allarmato il governo di Giuseppe Conte e, in particolare, il ministro dell'Economia Giovanni Tria.  Leggi anche: Il tesoretto che può salvare l'Italia dalla procedura d'infrazione Fonti riportate dalla Reuters giudicano positivamente gli impegni dell'Italia sul fronte dei conti pubblici, mentre i rappresentanti dei Governi europei vedono un "miglioramento considerevole", nelle politiche di bilancio italiane sia per il 2019 che per il 2020. Le fonti segnalano che scetticismo è stato espresso solo dall'Olanda (con cui Salvini ha avuto parecchio da ridire sul caso Sea Watch) e dalla Germania. "L'Italia ha messo sul piatto oltre 7 miliardi di euro che ci consentono di dire che siamo in linea con le previsioni del famoso 2,04% di deficit/pil nel 2019", ha riferito il premier. Una cifra che, a quanto si apprende da fonti vicine al dossier, aiuta a correggere la traiettoria dei conti per il 2019, come chiedeva la Commissione.