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Martina Minchella, addio al Pd per la Lega. "Salvini vero leader, cosa penso sui migranti"

Giulio Bucchi
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"Basta con le correnti del Pd, vado con Matteo Salvini". Ha fatto discutere la scelta di Martina Minchella, ormai ex segretaria del Pd di Viterbo, di passare armi e bagagli con la Lega. Un salto triplo, non ancora ufficiale, che la diretta interessata spiega così al Fatto quotidiano: "Salvini è un vero leader, a dirlo sono gli italiani. Se me lo proporranno valuterò. Ma prima del matrimonio c'è il fidanzamento, e prima ancora il corteggiamento". Di sicuro, spiega la giovane renziana (ex?), Salvini "trasmette senso di unità e di appartenenza, ci si sente parte di una comunità, cosa che nel Pd è mancata in questi anni". Delusa dal fallimento del 4 dicembre 2016 e da un anno passato a parlare di partito e non di italiani, la Minchella spiega di fare parte di una generazione in cui "alcuni concetti di destra e sinistra sono sfumati". Ma sui migranti ha le idee chiare, e sono molto più vicine a quelle della Lega che non alla Ditta di Orfini e Delrio. "Sul caso Sea Watch ho trovato assolutamente fuori luogo la raccolta fondi organizzata dal Pd laziale. E neanche ho gradito la passerella dei deputati a bordo. Non amo l'ipocrisia e il buonismo sciatto", perché sono temi su cui "si devono muovere istituzioni internazionali, non c'entra niente Orfini". E l'accoglienza? "La legalità ha un suo valore e gli italiani la percepiscono come prioritaria. E io sono d'accordo. Non riusciamo ad accogliere tutti. Guerra tra poveri? La crea chi vuol fare entrare tutti, non chi vuol mettere delle regole".

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