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Gianluigi Paragone a Bechis, trappolone per Salvini: "Mettici la faccia, prenditi il ministero dell'Economia"

Giulio Bucchi
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Per molti Gianluigi Paragone è, o forse era, l'anello di congiunzione tra il Movimento 5 Stelle con cui è stato eletto al Senato nel marzo 2018 e la Lega, a cui è stato vicinissimo da giornalista fin dai tempi della direzione della Padania. Intervistato dal direttore del Tempo Franco Bechis, le sue parole sono proprio per questo molto significative.    Leggi anche: Di Maio travolto dal rimpasto? Chi potrebbe finire al suo posto al Mise Paragone, considerato uno dei sostenitori della scalata di Alessandro Di Battista dentro il M5s, lancia un messaggio forte e chiaro a Matteo Salvini. Si parla di economia boccheggiante e di "coraggio della politica". "Se vuoi essere governo del cambiamento, devi avere visione e una prospettiva lunga - spiega Paragone -. Io mi auguro che la prossima manovra abbia davvero una forza espansiva, che faccia una riforma fiscale fatta bene che però metta in galera gli evasori. Devi provare a scommettere su questo Paese, essere ambiziosi". Peccato che il ministro dell'Economia in carica Giovanni Tria abbia "una concezione (lo dico senza disprezzo) ragionieristica del suo compito. Non basta". La sua scelta come garante delle politiche di Salvini e Di Maio "è stato un errore", ammette Paragone. "Lui ha sicuramente delle competenze, ma sono i suoi dirigenti a giocare la palla. Tria è un tecnico, e invece il governo del cambiamento deve avere un ministro politico". Ed ecco il nome giusto per sostituirlo, a detta del grillino: "La Lega ha vinto le europee? Si prenda Matteo Salvini quel ministero e faccia da lì la manovra sulle tasse, rischiandoci la faccia. La grande politica è questa". Mano tesa o trappolone?

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