Sempre più grillino

Giuseppe Conte, inchiesta Russia-Savoini: "Il caso può arrivare fino a Salvini", la speranza del premier

Davide Locano

Voci che circolano a Palazzo Chigi. Voci secondo le quali il caso di Gianluca Savoini possa presto trasformarsi in un qualcosa che vada a lambire concretamente Matteo Salvini, lo stesso Salvini che per il pm Francesco Greco, ad ora, è inutile interrogare. Voci di cui dà conto il Corriere della Sera e che, però, potrebbero essere create ad arte. Già, Palazzo Chigi. Ovvero la "residenza" di Giuseppe Conte, il premier sempre più appiattito su posizioni grilline e sempre più in pressing, proprio come il M5s, sul ministro dell'Interno per la vicenda dei presunti (e ad ora inesistenti) finanziamenti dalla Russia. La convinzione del premier e del suo entourage è che le rivelazioni siano appena iniziate. Che il caso dunque possa evolvere e, come detto, mettere davvero in difficoltà Salvini. E su questo vale il medesimo discorso fatto poche righe fa: convinzione "strategica", ovvero creata ad arte? Il tutto nel tentativo di indebolire una figura che Conte e grillini desiderano indebolire? Per ora, le domande restano senza risposta. L'evidenza è una soltanto: questa del caso-Savoini, per un M5s alla sbando, è un'occasione ghiottissima per provare a rifarsi sulla Lega che li ha cannibalizzati al voto europeo. Leggi anche: "Delle inchieste me ne frego": Salvini ignora Giuseppe Conte E ancora, il Corsera fa sapere che Conte sarebbe pronto a mandare una lettera al suo vicepremier leghista per chiedergli di presentarsi, in veste di titolare del Viminale, alla Commissione Antimafia per rispondere alle interrogazioni. Insomma, la maggioranza è sempre più polarizzata. La soluzione sempre più instabile. Il rebus sempre più difficile da sciogliere. Una immediata crisi potrebbe portare alle urne immediate, che i grillini vorrebbero evitare. Senza ritorno al voto, si potrebbe plasmare soltanto una nuova maggioranza M5s-Pd, che farebbe crollare entrambi i movimenti in attesa del voto ma tagliando fuori la Lega. E infine la stessa Lega, che in un momento così complesso, parimenti, s'interroga su quale possa essere la strategia migliore