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Matteo Salvini fa saltare l'incontro al Quirinale: crisi di governo, l'accusa del leghista a Sergio Mattarella

Davide Locano
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Nella serata del giorno delle polemiche più aspre al governo, polemiche forse irreversibili, nel momento in cui si respirava - e si continua a respirare - aria pregna di crisi di governo, era filtrata l'indiscrezione: il giorno successivo, ovvero oggi, venerdì 19 luglio, Matteo Salvini salirà al Quirinale. Da Sergio Mattarella per comunicargli l'intenzione di aprire la crisi di governo e la volontà di tornare al voto, si supponeva. Ma a stretto giro, il ministro dell'Interno, a margine di un comizio, ha smentito l'ascesa al Quirinale, che veniva data per certa. Come mai il passo indietro? Una pesantissima interpretazione arriva da Repubblica, secondo cui più che una rinuncia, quello del vicepremier del Carroccio è stato un rifiuto, un vero e proprio strappo. Il punto è che Salvini sostiene che il colloquio gli era stato chiesto da Mattarella, insomma non sarebbe stato chiesto da lui. E che mano mano si era trasformato in un faccia a faccia per innescare quella crisi di governo che però, Salvini, non si vuole intestare. Dunque, un appuntamento creato ad arte, magari proprio da Mattarella, per far crescere gli attriti. Leggi anche: Pd-M5s, i punti dell'inciucio di governo "E allora non ci vado, non sono io a voler far cadere il governo. Almeno non ora", ha ragionato con i suoi fedelissimi. Ricostruzione che, ovviamente, fonti del Quirinale hanno fatto sapere di non condividere. Fatto scontato, quest'ultimo. Resta un dato, importante e pesantissimo: Salvini sospetta di Mattarella, ritiene che si stia muovendo per accelerare la crisi. Un ulteriore dissidio in un momento politico difficilissimo.

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