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Matteo Salvini esce dal Viminale e riparte l'invasione. Migranti, un golpe italiano: giro di soldi sospetto

Caterina Spinelli
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Con la crisi di governo e la possibilità di un'alleanza M5s-Pd, la macchina per infoltire le città italiane di immigrati si è rimessa in moto. Non è una novità che i dem vogliano a tutti i costi abolire il decreto Sicurezza, provvedimento approvato anche da coloro con cui adesso vorrebbero formare un esecutivo. E così in molti si predispongono per ritornare al passato. Tra i primi a sperimentare il riavvio dopo l'addio al Viminale di Matteo Salvini - fa sapere Il Giornale - sono i residenti di Lodi. Ben 45 mila. Pronta l'offerta per ospitare tra città e hinterland 800 stranieri. La spesa impegnata è di 23 euro al giorno per ciascuno, cui sommare "la paghetta" giornaliera di 2 euro e 50 oltre i 5 di ricarica telefonica. Per un trimestre questi passi indietro costeranno all'erario un milione 656 mila euro. Leggi anche: Ocena Viking, adesso che Salvini va via le navi sbarcano a Malta Non si smentisce neppure Padova, dove la prefettura ha messo in campo un'offerta allettante: ben oltre 20 milioni di euro per 27 mesi di accoglienza. E scendendo giù per lo stivale si arriva a Cosenza dove saranno presto impegnati altri 28 milioni per ospitare 300 stranieri da qui al 2021. Anche Catanzaro - prosegue il quotidiano di Sallusti - si sta muovendo per avviare nuovi bandi, altrettanto Bari e Foggia, malgrado il centro di Borgo Mezzanone sia stato chiuso. Nonostante questo i numeri non sono neppure lontanamente paragonabili agli impegni di spesa del governo Gentiloni e Renzi quando l'ordine di grandezza degli oneri in campo partiva da un minimo di 5 miliardi annui. Ma chissà che con un altro governo di sinistra si possa arrivare anche a questo. 

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