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Luigi Di Maio, il piano preciso e il regolamento di conti all'interno del M5s: ecco il perché dei suoi veti

Caterina Spinelli
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Luigi Di Maio ha un piano ben preciso in mente. Anche se il governo con il Pd non è il suo sogno, sicuramente lo vedrà più protagonista. Matteo Salvini, da vero leader, ha da sempre oscurato il ruolo del grillino che ora pensa di vendicarsi. Di Maio ha accolto con soddisfazione il passo indietro fatto da Roberto Fico. Il Pd puntava sul suo avversario per far leva sulle contraddizioni del Movimento: far cadere Conte e far emergere la fazione più di sinistra. Pensata però non riuscita.  Leggi anche: Di Maio, la telefonata a Zingaretti: "Conte premier" e la trattativa si ferma Ma il leader del Cinque Stelle non dovrebbe comunque rilassarsi: il dietrofront di Fico vale solo nel caso in cui Conte riesca davvero a superare il muro dem. Se così non fosse, a quel punto potrebbe davvero toccare a lui. Una notizia - spiega Il Corriere - che non renderà felice Di Maio, il quale punta a diventare premier nonostante il "no" del Pd. L'obiettivo del pentastellato è anche un altro: conservare alcuni ministri del governo precedente (tra loro Alfonso Bonafede, Riccardo Fraccaro, Sergio Costa, Enzo Moavero e Giovanni Tria) e bloccare alcuni nomi sgraditi tra i dem. Di Maio sta tessendo la tela per un motivo più importante: mettere fuori gioco Alessandro Di Battista, il riottoso ben più carismatico di lui. 

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