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Maria Elena Boschi appoggia l'asse con i 5s, ma non ritira le querele: "Sui risarcimenti non torno indietro"

Caterina Spinelli
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La storia ci insegna che pur di governare i partiti farebbero di tutto e le forze politiche che si apprestano a formare il governo giallorosso non sono da meno. I Cinque Stelle e i dem sembrano però non rinnegare gli anni passati ad insultarsi a vicenda, tanto da decidere di non ritirare le querele maturate. La più tenace fra tutte è proprio lei: Maria Elena Boschi, rivestita assai spesso dalle carinerie (si fa per dire) di Alessandro Di Battista. Sul "La Boschi ha la faccia come il c", la piddina non fa marcia indietro: "Sia chiaro - spiega al Messaggero - senza alcun risentimento personale, ma sui risarcimenti io non torno indietro". Leggi anche: Mattarella dà l'incarico a Conte: colloquio più lungo del previsto Dello stesso parere, prima che l'esecutivo gialloverde vedesse la fine, Nicola Zingaretti, il quale annunciava che il suo partito non indietreggiava di fronte alle accuse infamanti rivolte da Luigi Di Maio (aveva definito il Pd il partito di Bibbiano). In quell'occasione il segretario del Pd firmò ben ventitré querele e la prima era contro il sito del M5s perché "adesso basta. Gli attacchi al partito sul web stanno diventando diffamazione. Un team di avvocati è al lavoro per avviare azioni legali". Da Dibba a Renzi fino a Giarrusso, le querele non hanno risparmiato nessuno. 

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