Luigi Di Maio umiliato dal confessore don Giuseppe: "Deve dimostrare che a lui la poltrona non interessa"
Il padre spirituale di Luigi Di Maio, don Giuseppe Gambardella (Parroco della chiesa di San Felice in Pincis a Pomigliano d'Arco a Napoli) festeggia la fine dell'alleanza M5s-Lega. "L'accordo col Pd è merito anche di Luigi, contento che abbia ascoltato il mio consiglio, gliel'ho detto varie volte. Ora non mi è chiaro niente. La situazione non è chiara. Luigi non è chiaro. Cosa voleva dire?". Il don si riferisce all'ultimatum del leader pentastellato nei confronti di Zingaretti che suonava così: "O si fa il nostro programma o si torna al voto". Leggi anche: Di Maio vicepremier, il Pd dice no ma Renzi è favorevole: umiliazione totale Che il parroco sia contento della crisi di governo, non è una novità. Qualche tempo fa Gambardella - come ricorda Il Fatto - aveva lanciato un chiaro messaggio contro Di Maio dopo l'approvazione del decreto Sicurezza bis. Ma ora sembra aver cambiato idea sul conto del capo politico?. "Io cerco di non entrare sulle scelte di ordine politico, mi fermo sul piano di ispirazione. Gli direi di tenere un tono e un comportamento alti, che mostri all'Italia che lui non è legato alla poltrona e che vuole fare solo il bene del movimento di cui è capo e soprattutto lavorare per il bene del Paese. È chiamato a dare il suo contributo per il bene comune. Mi piace dunque immaginare la sua figura come guida per il movimento e che - a chi guarda a lui in questo momento - dia l'impressione di cercare disinteressatamente il bene del Paese" ha replicato.