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Alessandro Sallusti scatenato contro il M5s: "Boschi e Mentana, due ragioni per votare sì su Rousseau"

Davide Locano
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Una grossa sorpresa: Alessandro Sallusti, su Rousseau, voterebbe sì, ovvero a favore della nascita del governo Pd-M5s. Il direttore de Il Giornale è impazzito? Tutt'altro. La sua presa di posizione piove nell'editoriale di oggi, martedì 3 settembre. Presa di posizione che viaggia sul sottile filo dell'ironia e del paradosso. Dopo aver premesso che con assoluta probabilità la sua domanda di iscriversi alla fantomatica piattaforma Rousseau verrebbe rifiutato, Sallusti elenca tre ragioni per le quali si esprimerebbe a favore del sì. Prtimo, "è che da collega voglio dare una mano ad Enrico Mentana a mettere fine alla sua maratona tv che lo vede costretto a stare in diretta dodici ore al giorno". Secondo motivo, "egoistico", sottolinea Sallusti. Ovvero il fatto che "veniamo da una stagione difficile, perché al governo c'era sì un nemico (Di Maio) ma anche un amico (Salvini) dei nostri lettori. Per noi quindi la situazione faceva solo 'un po' schifo' o 'schifo a giorni alterni' e questo - Montanelli ha sempre ragione - non poteva funzionare a lungo, alla fine rischiavi di scontentare tutti". Leggi anche: "Di Maio premier? Un idiota": Sallusti picchia durissimo Si arriva poi al terzo e più gustoso dei motivi. "Vedere il popolo grillino che dice sì a governare insieme a Matteo Renzi e a Maria Elena Boschi e il Pd togliere, come da accordi, le concessioni agli amici Benetton è certamente, per dirla alla Jovanotti, il più grande spettacolo dopo il Big Bang. Sapevano che i Cinque Stelle erano in vendita, non immaginavamo raggiungessero così presto e così spudoratamente il livello del Pd", conclude Sallusti.

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