"Fermiano questo governo". FdI in piazza contro Pd-M5s
«Ogni volta che il popolo cerca di trovare democraticamente la propria strada ecco che arriva l'autoregolamentazione della falsa élite il cui unico scopo è perpetuare se stessa». Per Francesco Lollobrigida, capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, è questo il dispositivo del «patto della poltrona», il Conte bis contro cui oggi il destra-centro, ma anche spezzoni di ex 5 Stelle e persino elettori dem scendono in piazza. Un'opposizione, questa di FdI, che ha scelto di non perdere tempo, non fosse altro perché questa giallorossa sarà «un'esperienza di governo molto più breve dei tre anni: basterà poco e gli italiani li inseguiranno nelle piazze con i forconi». Onorevole, oggi in piazza per dire “no” a Conte. Siete i suoi primi nemici. "Per noi non è una novità: siamo sempre stati contro tutti i patti delle poltrone. Lo abbiamo fatto anche quando i nostri alleati hanno vacillato: con il Pd, e parlo di Forza Italia, con i grillini, la Lega". Dal Palazzo che voi chiamate “asserragliato” hanno detto che il voto anticipato rappresenta un rischio... "Esatto: il fatto che questo governo sia distonico rispetto alla volontà del popolo lo hanno detto proprio loro. Di solito un governo non nasce per impedire che vincano gli altri. Uno stato democratico, poi, prevede che sia il popolo a governare i processi, non le oligarchie". Alla fine, dopo qualche tentennamento, in piazza ci sarà pure Matteo Salvini. E anche Giovanni Toti. Soddisfatti? "Siamo lieti che in tanti abbiano risposto all'appello che Giorgia Meloni, senza tentennamenti, ha lanciato fin da subito. Tutti hanno capito che è la scelta più giusta davanti allo “scippo” democratico". Per approfondire leggi anche: Giorgia Meloni punzecchia Matteo Salvini Nascerà da questa “foto” il destra-centro? "L'immagine più bella sarà confrontare il Palazzo chiuso a cui si contrapporrà la piazza tricolore. Il tutto grazie alla scelta coraggiosa e generosa di Fratelli d'Italia: chiedere, cioè, di portare solo la bandiera nazionale per rappresentare quello che è l'attuale conflitto tra il popolo e quella parte d'Italia che ha scelto nuovamente di sottostare ad un padrone". Forza Italia non ci sarà. Si è fatta fuori da sola? "Ci saranno tanti suoi elettori in piazza. Gente che ha fatto una scelta che si ripercuote anche all'interno del partito che è diviso su questo. Noi speriamo che prevalga quella porzione che tiene Forza Italia ancorata a un'area patriottica, piuttosto che alle scelte “mediane” che la stanno logorando. Tanto da fargli rischiare l'estinzione". L'annunciata presenza di ex 5 Stelle e persino di elettori del Pd significa che il vostro “no” a Conte intercetta settori più ampi della società? "È un nuovo “partito”, nel senso che intendiamo dare voce proprio a quella parte di italiani che intende tutelare i diritti del popolo sovrano sanciti dai padri costituenti. Proprio perché tutti i 139 articoli non possono prescindere dalla sovranità, richiamata all'articolo uno". Tra le prime “imprese” di questo governo ci sono i 5 Stelle che regalano il ministero della Famiglia al Pd. Alla faccia di Bibbiano... "Di Maio diceva “mai con il Partito di Bibbiano”. Loro lo hanno querelato e lui, forse a “compensazione” di questa diatriba, gli ha lasciato il ministero della Famiglia. Credo che sia drammatica questa lottizzazione di poltrone, come la scelta di sacrificare i punti di riferimento che i 5 stelle – a parole – declinavano. Compresi gli impegni sulla famiglia. Ecco appaltare al Pd questo segna una grave assunzione di responsabilità: perché sappiamo bene le idee dei dem orientate alla disgregazione della famiglia naturale". Dopo questa piazza che cosa vi aspettate? "Si tratta di una scintilla che continuerà a produrre i suoi effetti nei giorni e nei mesi a venire. Ossia finché non si tornerà alle urne sciogliendo questo paradosso vivente: un governo mai votato, formato da due partiti che hanno straperso tutte le ultime elezioni e da un altro – LeU – che su Wikipedia viene classificato come “dissolto”. E questa sarebbe una coalizione rappresentativa del popolo?". di Antonio Rapisarda