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Franco Gabrielli, conversione del capo della polizia: "Salvini e le divise? Italiani trattati da idioti"

Davide Locano
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Vi ricordate quando lo scorso febbraio il capo della Polizia, Franco Gabrielli, difese Matteo Salvini sotto attacco per il fatto di indossare la divisa da agente? Al tempo disse: "Lo fa come un gesto di attenzione, come un voler sentirsi parte dell'istituzione che, fino a prova contraria, finché non sarà sfiduciato, rappresenta a tutti gli effetti". E ancora, disse: "Qualcuno ha sostenuto che il ministro, vestendo la divisa trasmetta il fatto che lui è in qualche modo consostanziale alla polizia di Stato. Beh, in uno stato democratico il ministro dell'Interno è l'unica autorità di pubblica sicurezza, tra l'altro non ha coordinamento solo della polizia di Stato, ma anche di carabinieri, della guardia di finanza e polizia penitenziaria". Difesa a tutto campo, insomma. Leggi anche: Quando Gabrielli sbugiardava Saviano e difendeva Salvini sulla divisa Bene, peccato che oggi - martedì 10 settembre - Franco Gabrielli si produca in una discreta piroetta. Vien da dire che, caduto il governo gialloverde, il capo della Polizia si sia iscritto all'esecutivo Pd-M5s a tempo record (si scherza, ovviamente). In estrema sintesi, oggi ha affermato che Salvini, indossando quelle divise, trattava gli italiani come "una banda di idioti". Per la precisione, ecco le sue parole: "Lui veramente lo utilizzava come una modalità per farsi sentire come parte - ha premesso parlando da Napoli -. Ho sempre detto, ma signori miei un ministro dell'Interno che è l'unica autorità di pubblica sicurezza, vertice politico della Polizia di Stato ha bisogno di una t-shirt per riaffermare questa sua funzione? Perché così facendo si rischia di immaginare che i cittadini siano una banda di idioti, che hanno bisogno di una t-shirt, di un vessillo per riaffermare una cosa di questo genere. Se mi sono sentito offeso? No". Certo, Gabrielli non si è sentito "offeso". Ma le parole pronunciate sulle divise indossate da Salvini, oggi, sono diametralmente opposte a quelle di sette mesi fa.  Successivamente, interpellato dall'agenzia Ansa, Gabrielli ha però sottolineato: "Non ho mai vissuto come una situazione negativa il fatto che il ministro dell'Interno Matteo Salvini indossasse polo o giacche della Polizia, bensì come un segno di vicinanza alla Polizia. Non mi sono mai sentito offeso. E, contrariamente a chi ha sostenuto che si trattava di una forma di intimidazione, ho sempre sostenuto che il ministro dell'Interno non ha certo bisogno di indossare una maglietta per affermare il suo status". Questo peraltro, ha sottolineato Gabrielli, "è il pensiero esplicitato anche durante il ministero Salvini e quindi non può essere interpretato come una postuma resipiscenza o come sassolini da togliersi dalle scarpe ora che non è più ministro". 

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