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Matteo Renzi lascia il Pd, è scissione anche tra i renziani: un clamoroso "divorzio in famiglia"

Giulio Bucchi
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La scissione di Matteo Renzi dal Pd separa anche per la prima volta le due anime del "renzismo": quella soft incarnata da Base riformista, corrente guidata da Luca Lotti e Lorenzo Guerini, e quella turbo rappresentata da Sempre Avanti, del duo Roberto Giachetti (che lunedì ha annunciato le sue dimissioni dalla direzione Pd) e Ascani. Resta nel Pd anche il "delfino" di Renzi, il sindaco di Firenze Dario Nardella. E la frattura separerà per la prima volta anche gli "inseparabili" Renzi e Lotti.  Leggi anche: "Ascolto Jovanotti...". Renzi, il criptico messaggio nel cuore della notte: scissione da ridere Nessuna rottura a livello personale, viene assicurato. I due sabato sera erano seduti uno accanto all'altro allo Stadio a Firenze per Fiorentina-Juventus. "Sono due fratelli e tali restano, solo che adesso hanno idee diverse", dice chi gli è vicino. Amici come prima, quindi. Anche se in Base riformista sono in tanti a pensarla come Lotti e a non voler lasciare il Pd. Chi è pronto a lasciare azzarda un "morirete Franceschiniani", ma la replica è secca: "Sciocchezze. Non moriremo franceschiniani, semmai moriremo riformisti! Ma dentro il Pd".

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