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Berlusconi, Pdl, annullato l'Ufficio di Presidenza

Silvio e Denis, le lacrime al Senato

Ignazio Stagno
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"Mi trovo qui per compiere una scelta che non avrei mai pensato di compiere. Non aderire a Forza Italia. Questa mia scelta nasce dal fatto che queste settimane mi hanno dato la riprova di quanto abbiano prevalso le forze piu' estreme all'interno del nostro movimento politico. Faremo gruppi distini in Parlamento". Angelino Alfano è chiaro: nessuna pace. Ormai è guerra aperta. Dopo il messaggio di Silvio Berlusconi ai parlametari Pdl che richiamava all'unità del partito ma che dava pure il via libera "a chi non si riconosce nei valori di Forza Italia", pare essere caduto nel vuoto. La spaccatura è insanabile. E a testimoniare lo scenario di scissione che si annuncia  per il Consiglio Nazionale di domani è l'annullamento dell'ultimo Ufficio di Presidenza convocato dal Cav per questa sera. Berlusconi dopo aver incontrato Angelino Alfano e Maurizio Lupi, ha incontrato in separata sede i lealisti di Raffaele Fitto. Il Cav voleva riunire le due parti davanti a un tavolo per cercare una mediazione. Saltato l'Ufficio di presidenza -  Berlusconi, secondo alcune fonti del Pdl, era disposto anche a cambiare il documento che presenterà al Congresso di domani cercando di scindere la vicenda della sua decadenza da senatore da quella del governo. Ma a quanto pare la trattativa in extremis è saltata. I lealisti del Pdl hanno riferito al Cavaliere di non essere disposti a 'riaprire' la partita. Fonti parlamentari del Pdl riferiscono che l'ex premier, dopo aver visto i ministri, ha incontrato in un'altra sala i lealisti per poi convincersi che non e' possibile alcun accordo. A questo punto i governativi, sottolinea una colomba del Pdl, sono pronti a costituire i gruppi autonomi. Così adesso si va verso una spaccatura definitiva. "Ora siamo spaccati" - "L' Ufficio di Presidenza Pdl stasera non si terrà. I falchi hanno impedito a Berlusconi qs ultimo tentativo di mediazione.Hanno voluto rottura", commenta Roberto Formigoni su twitter. Maurizio Gasparri aveva già fiutato il rischio della spaccatura: "Il rischio scissione esiste. Confido che le ragioni della coesione prevalgano, ma il clima e' molto teso e molto confuso. Dovremmo dare ascolto alle parole di Berlusconi che nel pomeriggio ha detto: come fanno ad unirsi a noi gli italiani se noi ci separiamo? Non e' meglio mantenere la dialettica all'interno di un partito, senza ultimatum? Poi valuteremo quando la decadenza sara' votata. Andiamo ai contenuti e cerchiamo di reagire a questo clima da ultima spiaggia".

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