La rivolta contro il capo

Luigi Di Maio, retroscena sui messaggini privati a Conte. I nomi del M5s: chi sta con lui, chi col premier

Giulio Bucchi

Psicodramma M5s. Il durissimo comunicato di Luigi Di Maio contro Giuseppe Conte sulla manovra, una minaccia nemmeno tanto velata sul rischio di far mancare i voti in Aula e dunque far saltare il governo, sarebbe stato una accelerazione improvvisa e mal digerita da molti esponenti di spicco dei 5 Stelle. Di Maio, ribadendo il "massimo sostegno e massima fiducia al premier" ha chiarito come quello stesso comunicato fosse "il frutto della condivisione dei malumori dei gruppi verso la linea del premier". Un modo, ragiona il Corriere della Sera in un suo retroscena, per descrivere il capo come "baluardo" a presidio del presidente del Consiglio contro parlamentari imbufaliti. Leggi anche: "Crisi di governo? Voto subito e Conte premier". Zingaretti, il piano segreto del Pd Non sarebbe proprio così, spiega ancora il Corsera, perché dal cuore dei 5 Stelle si dice che i parlamentari stessi "da giorni ricevono richieste di fare quella che in gergo viene chiamata una batteria contro Conte", vale a dire "una raffica concordata di messaggi, tweet e comunicati a favore della linea di Di Maio". E qui viene il bello, o il brutto se visto dal ministro degli Esteri: "In molti a ribellarsi. Diversi hanno persino scritto messaggini privati di solidarietà al premier". Non sarebbero "più di 40 i deputati che condividono le posizioni del capo politico". Circolano anche nomi: "Con lui ci sono esponenti di peso come Francesco D'Uva e Manlio Di Stefano, come anche Alessio Villarosa e Laura Castelli". Contro Di Maio e a difesa di Conte, invece, Carla Ruocco, molto vicina a Roberto Fico.