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Giorgia Meloni, la lettera a Repubblica: "Frase per frase, tutte le menzogne di Francesco Merlo"

Caterina Spinelli
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Giorgia Meloni scrive a Repubblica e "smonta" punto per punto le "falsità" attribuitele dal giornalista Francesco Merlo. "Merlo mi attribuisce questo virgolettato: Spariamo sulle navi. Mai detto. Io voglio sequestrare e affondare le navi (vuote) che violano la legge italiana sull'immigrazione". E ancora sull'articolo pubblicato il 24 ottobre che ha innescato la querela della leader di Fratelli d'Italia: "Merlo dice che sono andata a Torre Maura, che lì ho difeso e organizzato delle rivolte contro i rom e che avrei pronunciato queste parole: Cacceremo i rom a uno a uno, stanandoli casa per casa, tenda per tenda. Falso. A Torre Maura non sono mai andata e non ho mai pronunciato le parole che Merlo mi attribuisce". Leggi anche: Porro in difesa della Meloni: "Repubblica disgustosa" Ma le menzogne non finiscono qui: "Il giornalista dice, poi, che ho dichiarato guerra ai gay e che in piazza San Giovanni avrei parlato di 'orchi omosessuali che rubano le identità'. Falso, mai detto. Sono contraria alle adozioni gay, tutto qui". Insomma, per la Meloni "nel pezzo sono presenti tutti gli ingredienti per una deriva autoritaria e liberticida". Il perché di questo duro attacco per la leader è solo uno, quello riassunto da una massima di Gandhi: "'Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci'. Siamo già alla terza fase". Da par suo, inchiodato di fronte alle falsità messe nero su bianco, Merlo ha replicato così: "Non ho da aggiungere nulla a quel che ho scritto. Chi ha letto il mio articolo sa già la verità che volentieri consegno al giudizio del tribunale. E non infierisco sulle corbellerie citazioniste - la Stasi, Gandhi, la scienza della menzogna - perché l'estremismo di Giorgia Meloni è già caricatura. Ed è così arruffato che anche l' ironia è senza speranza". Amen.

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