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Gianluigi Paragone difende Luigi Di Maio: "Nessuno come lui, resti capo politico", cosa c'è dietro

Davide Locano
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Fermi tutti, Gianluigi Paragone cambia idea. Ancora. In questo caso, pur in modo paludato, lo fa su Luigi Di Maio, criticatissimo per l'accordo di governo col Pd che, in verità, non è mai piaciuto troppo neppure al leader M5s. In un colloquio con La Stampa, il senatore M5s opera dei distinguo: "Sul risultato in Umbria - premette - non scrivete che io l'avevo detto, perché non è così." E ancora: "È stata una follia allearsi con lo stesso partito a cui abbiamo fatto cadere la giunta gettando un riflettore sull'opacità della loro gestione della sanità". Dunque, Paragone, chiede di non ripetere lo stesso errore in Emilia Romagna. Poi, però, le parole sul capo politico: "Io ho fatto delle critiche in amicizia a Luigi Di Maio. Adesso però è inutile perdere altre energie a mettere in discussione la sua leadership. Sono mesi che ne discutiamo. La gente ormai non sa più se abbiamo altre cose da dire al di fuori di questo", sottolinea Paragone. Insomma, nel momento più difficile per Di Maio - con movimenti dei gruppi sia alla Camera sia al Senato per "rimuoverlo" dal ruolo di capo politico - un salvagente, a sorpresa, arriva proprio da Paragone. "Luigi è sempre presente, quando lo chiami risponde e ti ascolta. Non c'è nessuno che farebbe quello che fa lui qui dentro". Leggi anche: Sfiducia a Giuseppe Conte, la data dell'apocalisse giallorossa Parole al miele, da parte di Paragone. Parole per certi versi inattese. "Quand'anche avessimo il miglior leader e la migliore struttura, cosa dovremmo dire adesso? Qual è il messaggio che vogliamo portare e a quale segmento di società?". E ancora: "Potremmo parlare di come tagliare le bollette, ad esempio, o di come far pagare l'Imu alla Chiesa, visto che ce lo chiede l'Europa. E se davvero vogliono costruire una coalizione progressista, allora discutiamo di diritti dei lavoratori, di articoli 18 e di false cooperative", conclude. Insomma, ora che Di Maio prende le distanze dal Pd, Paragone torna a difenderlo. E a suggerirgli la via...

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