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Lucia Borgonzoni incubo di Bersani: "Chiudiamo bottega", la premonizione sull'Emilia Romagna. Sinistra addio?

Giulio Bucchi
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"La gara è dura". L'incubo Emilia Romagna agita i sonni di Pier Luigi Bersani. Intervistato dal Corriere della Sera, il presidente di Articolo 1 ed ex segretario del Pd non nasconde i rischi di un clamoroso trionfo di Lucia Borgonzoni, candidata governatrice della Lega e di Matteo Salvini, alle regionali del prossimo 26 gennaio che potrebbero veder cadere il fortino rosso nelle mani del centrodestra dopo 50 anni. E proprio al fantasma del sovranismo Bersani si appella per salvare pelle, storia e poltrone: "Nel mondo c'è un'onda di destra che in Italia assume caratteristiche pericolosamente regressive. L'elettorato grillino ha in mano una bella responsabilità. È indecente che una regione che vale più di un governo venga presa in ostaggio per una resa dei conti nazionale". GUARDA IL VIDEO - Salvini in piazza a Parma, ovazione clamorosa. La spallata al Pd inizia così Dice proprio così, Bersani: "Vale più di un governo". Perché se Luigi Di Maio correrà da solo visto il tracollo in Umbria ("Idea balzana", la definisce l'esponente di LeU) va da sé che una vittoria di Salvini alle regionali sarà la spallata definitiva al governo e alla stessa idea di "nuovo" centrosinistra. "Non ne voglio neanche parlare di cosa sarebbe chiudere bottega di una delle sale macchina del riformismo - è l'analisi di Bersani -. Il livello di civilizzazione raggiunto in Emilia Romagna, per via carsica è risbucato in tutto il Paese e dunque tutto quello che si può fare in termini di alleanze bisogna farlo, ma la questione rilevante è un'altra. Questa destra sta dicendo cambiamento? La sinistra deve ricordare che i risultati innegabili di quella regione sono il frutto di una specializzazione nel coraggio del cambiamento, che persino la destra ci riconosce". Belle parole, peccato che l'elettorato italiano sembra pensarla in tutt'altro modo. Gli emiliano andranno in controtendenza o seguiranno "l'onda"?

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