Effetto boomerang

Luigi Di Maio difende la Plastic tax: "Serve a cambiare rotta". Ufficiale: Pd e M5s si suicidano

Giulio Bucchi

"Vedo che è nato un dibattito surreale sulla Plastic tax, quindi vorrei mettere le cose in chiaro". Luigi Di Maio, su Facebook, difende con forza le "micro-tasse" presenti nella manovra e attaccate duramente da Matteo Renzi, leader di Italia Viva e (almeno sulla carta) alleato dei grillini in maggioranza. Ed è proprio a lui che il leader del M5s sembra rivolgersi, polemicamente: "Qui abbiamo sentito e visto partiti politici che per anni ci hanno detto: rispettiamo l'ambiente, amiamolo, pensiamo al futuro. E nel frattempo però, mentre si riempivano la bocca di queste belle parole, trivellavano i mari, inauguravano nuovi inceneritori, rievocavano il nucleare. La Lega lo ha fatto anche al governo insieme a noi e li abbiamo sempre fermati. Per questi signori qui l'ambiente è un pozzo per fare soldi e basta, alcune inchieste della magistratura lo hanno dimostrato". Leggi anche: "Cosa ci nascondono dietro le tasse etiche". Nicola Porro smaschera Pd e 5 Stelle Secondo Di Maio, bisogna trovare il "coraggio di cambiare rotta" e "dare una nuova visione al Paese". "La Plastic tax, come la chiamano, serve a questo. Serve a dare una scossa, serve a invertire la rotta. Non promuovi l'ambiente parlando, lo promuovi facendo delle scelte. I soldi di uno Stato non sono infiniti, vanno re-distribuiti e la politica serve a questo, appunto, a fare delle scelte". Peccato, per i 5 Stelle e soprattutto il Pd, che a "cambiar rotta" grazie a questo balzello potrebbe essere l'Emilia Romagna. Il governatore uscente Stefano Bonaccini, democratico, ha già avvertito che con la tassa sulla plastica potrebbe finire al tappeto il settore della media impresa emiliana, già duramente colpito dalla crisi, e una misura del genere avrà effetti devastanti sulle urne, dove il 26 gennaio prossimo si voterà per le regionali. E Matteo Salvini, la candidata Lucia Borgonzoni, la Lega e il centrodestra potrebbero trovarsi nella manica un nuovo, inatteso asso da calare sul tavolo gentilmente offerto dal governo.