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Gian Marco Centinaio, la verità sulla crisi con i M5s: "Proposi a Di Maio alcune cose ma lui rifiutò"

Caterina Spinelli
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In molti si sono chiesti il perché Matteo Salvini abbia deciso di chiudere con Luigi Di Maio e cedere le poltrone del governo a Pd e Cinque Stelle. Lo stesso leader della Lega aveva riferito di "essere stanco dei troppi no" ed etichettato la Tav "come la goccia che ha fatto traboccare il vaso". Eppure a distanza di mesi è l'ex ministro Gian Marco Centinaio a svelare a Bruno Vespa la verità su quei frenetici giorni di agosto, quando tutta Italia assisteva a continui cambi di idea. "Quando scoppiarono le polemiche sul si vota o non si vota - racconta Centinaio - gli dissi (al capo politico dei Cinque Stelle) apertamente: nell'interesse del paese, se cambiate i ministri e rivediamo il contratto di governo, tu puoi fare il premier. Se accetti, lo dico ai miei, che non ho ancora sentito". Leggi anche: Giorgetti, "ecco l'occasione giusta per far cadere il governo" "E lui?" incalza Vespa in un dialogo trascritto nel suo nuovo libro, "Lui mi ha detto: 'ci dormo su e ti dico'" replica, sottolineando che la Lega e, più in particolare lui, "non fece pressioni". Quello che avvenne dopo è risaputo a tutti: "Loro scelsero un'altra strada, che non gli porterà fortuna". Il governo Pd e M5s è infatti destinato a fare la stessa fine di quello precedente, cambia solo la giustificazione: questa volta non sarà più la Tav, ma con ogni probabilità l'Ilva. 

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