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Gianluigi Paragone sbugiarda il M5s: "Conte e Di Maio, paura delle banche. Cosa mi dite di Bramini?"

Giulio Bucchi
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"Un euro per sopravvivere". Gianluigi Paragone non ha preso bene l'invito di Beppe Grillo ai grillini a votare per un'alleanza con il Pd, e sul Tempo lava i panni sporchi del M5s in pubblico. Altro che "carità" e "fantasmagorico mondo futuro". Qui, ricorda il giornalista e senatore pentastellato dissidente, c'è da rispettare gli impegni presi dai 5 Stelle con i suoi elettori. Erano quelle stesse persone stritolate "dalle angherie di Bruxelles, ben difese da Gualtieri e Gentiloni, non ultimo quel Mes che nel programma elettorale avevamo detto di rimodulare non in difesa dei mercati ma dei cittadini". E sul Mes Paragone ha un dubbio: "Siamo diventati come il Pd interpreti del responsabilismo europeo? Se così fosse lo dovreste dire apertamente e espellere chi come me non bacerà la euro-pantofola".  Leggi anche: "Ricordate quando pochi giorni dopo il voto...". Paragone, la "soluzione finale" contro l'Italia L'evoluzione governista e "piddina" del Movimento, però, secondo Paragone è riassunta dalla vicenda di Sergio Bramini, "imprenditore fallito per colpa dello Stato che non gli paga i lavori da lui eseguiti". Insieme a lui e ad altri esperti, Paragone ha studiato modifiche alla riforma voluta dal Pd che per "accelerare i tempi della giustizia civile" ha permesso la svendita a "prezzo vile" (cioè meno della metà del loro valore) degli immobili assegnati all'asta. La battaglia di Paragone per "non sbattere fuori casa gli esecutati in corso" si è però scontrata con il muro di gomma degli stessi grillini: "Nessuno dal governo ha sentito l'obbligo di ascoltarci. Paura delle banche? Credo di si (come dimostrano la pantomima della Commissione di inchiesta sul sistema bancario e il famoso rimborso dei truffati dalle banche)". "Quanto devono aspettare gli imprenditori per essere pagati? - chiede ancora Paragone -. Dobbiamo vedere il prossimo caso Bramini? Oppure ci è bastato assumerlo come consulente (e qui solo Di Maio è stato di parola) per metterci l'anima in pace?". Tutto questo all'ombra di un Giuseppe Conte che da "avvocato del popolo e orgoglioso di un governo populista" guarda quello stesso popolo "come si guardano gli animali allo zoo, da lontano". "Se rimetterà lo scudo penale a favore di Mittal, tornerà nel quartiere Tamburi a guardare negli occhi chi ha perso figli, mariti, mogli, padri, madri?".

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