Luigi Di Maio salvato da Beppe Grillo. Retroscena: processato dai ministri M5s, offese e insulti
Un processo politico a Luigi Di Maio, e solo l'intervento di Beppe Grillo ha salvato lui e il governo dalla inquisizione dei ministri grillini. Un retroscena di Francesco Verderami sul Corriere della Sera rivela come la scorsa settimana, nel più assoluto riserbo, il Movimento 5 Stelle sia stato sul punto di collassare nella sua crisi più grave da quando è stato fondato. Leggi anche: M5s, vaffa a Grillo e Zingaretti. Da soli in Calabria, chi candidano Subito dopo il voto online sulla piattaforma Rousseau che ha demolito la linea imposta da Di Maio, a Roma il ministro degli Esteri è stato messo sotto accusa dai maggiorenti del Movimento: "Il sottosegretario alla presidenza Fraccaro e il Guardasigilli Bonafede avevano apertamente puntato l'indice" contro di lui, scrive Verderami. Troppi errori, troppi incarichi: di fronte al ministro Spadafora, alla Taverna, a Di Battista, "Di Maio aveva rinfacciato ai suoi accusatori di averlo offeso personalmente, con toni violenti ed espressioni ritenute ingiuriose". Di fatto, riassume il Corsera, "sciolta la riunione, la delegazione 5 Stelle al governo non esisteva più". Ed è in questo momento che Grillo è stato costretto a intervenire, imponendo una tregua non si sa quanto duratura.