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Guido Alpa boccia l'allievo Conte sulla riforma della prescrizione. Perché non è d'accordo

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Sulla riforma della prescrizione nei processi penali, che sta causando forti attriti tra Pd e Movimento 5 stelle, si è espresso il giurista e accademico Guido Alpa, maestro di Giuseppe Conte, con il quale condivideva uno studio legale (un rapporto che ha dato adito a numerosi sospetti, per differenti ragioni). In un'intervista a La Repubblica, il mentore di Conte ha bocciato senza appello la riforma del Guardiasigilli Alfonso Bonafede, che entrerà in vigore il primo gennaio e prevede il blocco della prescrizione dopo il primo grado di giudizio. La posizione di Alpa è assai distante da quella del premier (il quale condivide il provvedimento), ma vicina alle proposte di Andrea Orlando (ex ministro della giustizia Pd) ed Enrico Costa (esponente Forza Italia in commissione giustizia). Leggi anche: Conte, l'avvocato Alpa lo inguaia: "Prima o poi sarà costretto"  Secondo il giurista, occorrerebbe ridurre la durata dei processi penali e contemporaneamente riformare l'istituto della prescrizione, perché "se si abbrevia il processo, non scatta la prescrizione, per il semplice motivo che il processo finisce prima". A quel punto- aggiunge Alpa nell'intervista- "se il processo si accelera, la prescrizione di Bonafede interverrebbe solo in casi eccezionali". Chissà se il premier Conte - su cui Alpa ha sempre avuto un certo ascendente - ascolterà i suoi consigli, nell'ottica di far cambiare idea al ministro grillino Bonafede, determinato a tirare avanti sullo stop alla prescrizione, ignorando alleati e opposizioni. Soltanto ieri, mercoledì 27 novembre, Giuseppe Conte si era schierato con Bonafede e M5s, chiedendo un'accelerazione sulla riforma della giustizia, che in queste forme è osteggiata, tra gli altri, anche dai teorici alleati di governo del Pd.

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