Lega, vecchio Carroccio addio: in soffitta dal 21 dicembre
Congresso
Roma, 12 dic. (Adnkronos) (di Francesco Saita) - di Francesco SaitaMentre le convocazioni sono arrivate ai delegati, resta fitto il silenzio sul congresso della Lega Nord del prossimo 21 dicembre previsto a Milano tra poco più di una settimana. "No, del congresso non dico nulla", afferma sorridendo, Roberto Calderoli, uomo macchina della Lega, rispondendo all'AdnKronos che lo intercetta in Senato. Noti solo i tre punti all'odg: "Modifiche dello statuto, proposte per il rilancio economico, la crescita e il lavoro in Italia e le comunicazioni del segretario federale". Nessuno si nasconde che - tra modifiche dello statuto e azzeramento delle cariche, con il via libera al tesseramento con 'Salvini premier' dei vecchi iscritti - per i padani, presso l'Hotel Da Vinci, quel sabato, si consumerà l'atto finale del partito fondato da Umberto Bossi. La svolta, pare già scritta: sui 500 delegati che arriveranno, tra i 480 e 490 sono con Salvini. Di certo il momento clou sarà quando si parlerà del nuovo 'capo' della vecchia Lega. A gestire l'ultima parte del percorso del partito bossiano, potrebbe restare anche Matteo Salvini. Poi, quel che resta della Lega Nord, potrebbe essere affidato a una figura-bandiera, se si deciderà di puntare su Umberto Bossi, per ora 'solo' presidente, una carica che verrà rivista nello statuto. Oppure, secondo altre indiscrezioni, si arriverà, attraverso tappe successive, in consiglio federale, a designare un fedelissimo di Salvini come segretario-commissario (e qui si parla di Alessandro Morelli, deputato milanese, già voce di Radio Padania e graduato dal Capitano, con cui spesso si accompagna). Anche sull'unica carica che potrebbe restare in piedi nella vecchia Lega, quella del segretario, resta il giallo, perché, spiegano all'AdnKronos fonti di via Bellerio, potrebbero arrivare emendamenti dell'ultimo minuto, che andrebbero a modificare proprio la parte relativa alle modalità di elezione del capo, 'palettando' i suoi margini di manovra. Una cosa spiegata così, da uno dei pochi dissidenti del partito, che preferisce restare anonimo: "Di fatto sarà impossibile presentare candidature alternative, visto che non sapremo, fino all'ultimo, quale deve essere il profilo del segretario". Di sicuro di primarie non se ne parla. "In due ore chiudiamo tutto", dice a mezza voce, uno dei sommergibilisti, uno a cui la svolta salviniana non è andata del tutto giù, ammettendo che il 21 "avremo una pratica da firmare", per spianare la strada a Matteo Salvini, che scende dal Carroccio di Alberto da Giussano, per salire sulla macchina sovranista. Un cambio di vestito, che il numero due della Lega, Giancarlo Giorgetti, ha definito con l'AdnKronos "già avvenuto nei fatti", aggiungendo poi: "Aspettiamo di sentire Salvini, è un congresso". Lo statuto, nel merito, andrà ad abolire i soci militanti, mentre restano i soci sostenitori, che già oggi non hanno diritti e peso politico. Tutti transiteranno così nel partito sovranista di Salvini. Un prosciugamento che preclude alla nascita di una fondazione Lega Nord. "Entro la fine del prossimo anno stanno pensando di trasformare il vecchio partito in fondazione come fece il Pds col Pci", spiega infatti un leghista della prima ora, tra i pochissimi contrari alla politica tutto social e tricolore del Capitano. "Pare - rivela - che il vecchio partito lo tengano aperto lasciando iscritti solo i parlamentari europei, credo per ragioni di rimborsi elettorali, ma lo manterranno minimamente operativo per non perdere il diritto all'utilizzo del simbolo", aggiunge. Ma dopo il 21 dicembre, se non ci saranno intoppi, Salvini uscirà vincitore assoluto, smetterà di dover pensare ai ristretti confini padani, e soprattutto ai guai giudiziari, la vicenda dei 49 milioni per la truffa del 2008-2010, con il debito contratto con gli inquirenti di Genova, che restano sul groppone del vecchio partito. Quella vicenda - ha sempre sostenuto Salvini - riguarda una storia passata, io non ero neanche alla segreteria in quegli anni.