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Regionali Calabria, il Partito Democratico è nei guai: il candidato Pippo Callipo minaccia di lasciare

Gabriele Galluccio
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Pubblichiamo la richiesta di rettifica dei legali di Nicola Adamo: Pregiatissimo Direttore, non è vera e, per l'effetto, diffamatoria, la notizia diffusa nel vostro articolo del 29 dicembre 2019 secondo la quale Nicola Adamo "è accusato di concorso esterno con la Ndrangheta". La notizia diffamatoria è visibile a tutti gli utenti che consultano il sito liberoqiotidiano.it. Si chiede pertanto di rettificare ai sensi di legge per evitare il protrarsi di un danno ingiusto in danno del nostro assistito.  Avv. Ugo Celestino Avv. Fabio Viglione  Di seguito, l'articolo in questione Il centrodestra si è compattato attorno a Jole Santelli per le Regionali in Calabria. Mario Occhiuto e Giuseppe Nucera hanno fatto un passo indietro per appoggiare la candidata di Forza Italia, accogliendo l'appello di Silvio Berlusconi per la gioia di Matteo Salvini. Sono giorni difficili, invece, per il centrosinistra che, nell'ultimo giorno utile per la presentazione delle liste, si fa prendere dallo psicodramma 'etico'. Per approfondire leggi anche: Calabria, il sospiro di sollievo di Salvini e Berlusconi Stando a quanto riportato da Il Giornale, il candidato Pippo Callipo non vuole indagati nelle sue liste, altrimenti "mollo tutto e vi trovate un altro candidato". Per il Pd calabrese sono ore molto difficili perché "l'inchiesta della Procura di Catanzaro - scrive Felice Manti - ha 'sterilizzato' tutti o quasi i portatori d'acqua del governatore uscente (e non ricandidato) Mario Oliverio. Su tutti il potente assessore regionale Nicola Adamo, accusato di concorso esterno con la ndrangheta. Potrebbero mancare anche i voti dell'ex sindaco di Castrolibero Orlandino Greco, indagato per concorso esterno in associazione mafiosa, corruzione elettorale e voto di scambio. Per il codice etico del Pd sarebbe candidabile - si legge su Il Giornale - ma Callipo ha posto il veto, come per Antonio De Gaetano, ex Rifondazione finito nell'inchiesta di Rimborsopoli". 

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