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Giuseppe Conte disperato per i M5s: "Non so come farò, se andiamo avanti così finirò peggio di Prodi"

Caterina Spinelli
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Partiti pronti a esplodere e altri pronti a nascere. Il governo guidato da Giuseppe Conte sforna più realtà politiche che proposte. Se ne è accorto pure lui che, con ironia, fa trapelare un pizzico di paura: "La ormai mitologica coalizione del governo di Romano Prodi nel 2006 era di dieci partiti - riferisce alla Stampa -. Se andiamo avanti così rischio di raggiungerlo e di superarlo". Troppe, oltre a questa, le similitudini con il Mortadella per il quale il premier bis non ha mai nascosto una certa stima. In questo caso, però, meglio evitare di fare la sua stessa fine. "Ulteriori scissioni del M5S - sostiene molto più seriamente - produrrebbero ulteriori partiti. Ogni partito chiede un posto e vuole essere considerato e accontentato. Non riesco a immaginare come fare la prossima legge di Bilancio in queste condizioni". Leggi anche: Elena Fattori si scaglia contro Di Battista: "Difende Paragone? Dovrebbe pensare ai principi e non agli amici" Con altri gruppi d'altronde "avremmo solo più instabilità". Proprio per questo Conte sembra aver preso molto bene l'espulsione del dissidente Gianluigi Paragone che aveva tentato di mettere i bastoni fra le ruote durante il voto sulla legge di Bilancio. Ma il premier bis non può cantar vittoria, con il giornalista ex leghista possono confluire tanti altri M5s. Uno tra tutti? Alessandro Di Battista che, non a caso, è subito andato in soccorso dell'amico.

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