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Il piano di Di Maio con Grillo e Casaleggio: "No all'anarchia, ora toccherà ad altri". Il futuro del Conte bis

Marco Rossi
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 Ritornare ad avere una identità ben definita. Una linea da seguire "a qualsiasi costo". Anche con l' intransigenza, se è il caso. Gli addii? "Pianificati", dicono i Cinque Stelle. E lo stesso Luigi Di Maio sottolinea ai suoi che "il Movimento è pluralità ma non anarchia, finito con Paragone ora nei prossimi giorni toccherà a chi non restituisce. Via le zavorre, potremo tornare a volare". Lo scrive il Corriere della sera in edicola il 3 gennaio. E il capo politico si sente forte di un dettaglio non trascurabile: ha dalla sua l'aiuto che gli daranno Davide Casaleggio e Beppe Grillo. Per approfondire leggi anche:  Giorgia Meloni contro Di Maio Pubblicamente il tema degli addii passa sottotraccia. Ma lo strappo con Paragone comunque è lo spunto per una riflessione che Di Maio affida al suo inner circle. Tuttavia gli scogli sono dietro l' angolo: "Quel che è certo è che non accetteremo passi indietro su autostrade - aggiunge il ministero degli Esteri -. La concessione va revocata e bisogna rivedere tutto il sistema di affidamenti per abbassare i pedaggi autostradali. A questo è legato anche il futuro del governo». Per il momento «non c' è preoccupazione" a Palazzo Chigi per le espulsioni e i probabili addii nel Movimento, la situazione viene derubricata a questione interna. Ma a Palazzo Madama nuovi strappi potrebbero portare ad equilibri ancora più instabili.

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