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Emilia Romagna, Alessandra Ghisleri: "Le Sardine e Bonaccini dimostrano che il Pd non va così bene"

Gabriele Galluccio
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Non si è ancora esaurito l'effetto Emilia Romagna. A L'aria che tira c'è Alessandra Ghisleri, che offre un'analisi del voto basata soprattutto sui numeri. Sebbene tra Stefano Bonaccini e Lucia Borgonzoni ci siano stati quasi otto punti di stacco, il centrodestra è finito ad appena 2,7 punti dal centrosinistra: un risultato da non sottovalutare, soprattutto in una roccaforte rossa come l'Emilia Romagna che non esprimeva un grande bisogno di cambiamento alla guida della Regione. "Innanzitutto questo ci porta a dire che il voto disgiunto è stato fatto sul candidato e non sul partito dei dem", evidenzia la direttrice dell'istituto Euromedia Research. Per approfondire leggi anche: La "rappresentante" delle Sardine nella giunta Bonaccini Anche le Sardine sono state un fattore: "Abbiamo fatto una cartina con tutte le riunioni tenute in Emilia Romagna - spiega la Ghisleri - avevano le spalle coperte, dato che a Bologna e Modena erano fortissimi, e hanno ampliato il seguito anche in provincia. Hanno spostato il voto verso Bonaccini che intanto ha fatto una campagna per se stesso e non per il partito". Quindi si può dire che il Pd ha vinto scegliendo di non comparire, dato che se lo avesse fatto il proprio candidato non avrebbe riscontrato lo stesso gradimento: "Il Pd così com'è non va tanto bene - conferma la Ghisleri - dovrebbe modificare l'atteggiamento perché l'elettorato si aspetta altro. Ci sono situazioni ancora aperte, gli elettori non sono convinti di voler scegliere il Pd".

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