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Alessandro Campi su Matteo Salvini: "Non è finito, ma deve cambiare. I toni esasperati servono a poco"

Marco Rossi

 "Matteo Salvini può ancora crescere, a patto che sappia cambiare. La Lega è il primo partito italiano, in Emilia-Romagna ha conseguito un grande risultato, ma ha un problema politico. Ha una grande capacità di raccogliere consenso, ma difficoltà a tradurre tutto questo in forza politica. Così il professor Alessandro Campi, docente di scienze politiche all' università di Perugia, in una intervista al Tempo in edicola mercoledì 29 gennaio. Per approfondire leggi anche: Emilia Romagna, Daniela Santanché a Matteo Salvini Che dovrebbe fare Salvini? "Tre cose. In primis ritessere la tela dei suoi rapporti internazionali per essere ritenuto credibile. Non governi l' Italia se non sei considerato affidabile a livello internazionale. Non sarà facile, perché lui gode di pessima fama all' estero, in Europa è considerato un mezzo fascistoide e deve fare un lavoro di ricucitura in Italia. Non puoi andare frontalmente contro il Vaticano, i sindacati, Confindustria. Andare a testa bassa contro tutti rientra nello schema del populismo, è efficace da un punto di vista elettorale, ma poi non governi. Con il tempo la Lega si era istituzionalizzata. È stato Salvini a riportarla sulle barricate. Ci ripensi. Deve rimettersi al tavolo con quelli che sono i suoi unici alleati e dei quali ha bisogno. Dovrà negoziare lasciandogli ragionevoli spazi. Solo così, rispettato internazionalmente, senza il vittimismo della congiura dei poteri forti e alla guida di una coalizione a più teste e coesa può recuperare il mondo moderato e tornare a vincere. Questo, se vuole fare il Presidente del Consiglio. Se invece il suo obiettivo è fare semplicemente il capopopolo, può continuare con l' attuale registro".