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Giuseppe Conte e i legami con il Vaticano: la rete cattolica per fermare Matteo Salvini

Caterina Spinelli
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Giuseppe Conte si tiene buono il fronte cattolico: va ad Assisi tra i frati francescani, passa le giornate con il segretario di Stato monsignor Pietro Parolin fino ad arrivare alla corte di Papa Francesco in persona. La strategia del premier è quella di tirare acqua al suo mulino, quello anti-sovranista che si oppone al bacio dei crocefissi e all'invocazione della Madonna. Per capire dove sta andando Conte però - secondo la Stampa - bisogna unire i puntini delle sue mosse più recenti. Svelano la cura sartoriale con la quale sta cucendo la sua leadership. Da Palazzo Chigi suggeriscono di riprendere con attenzione la giornata del dopo-Emilia Romagna. Leggi anche: Maria Giovanna Maglie contro il consigliere del Papa: "Razzista e comunista, insulta i calabresi" "Mi auguro - dice dopoil trionfo del candidato del Pd Stefano Bonaccini - si possa rafforzare un ampio fronte, chiamatelo come volete, progressista, riformista, alternativo alle destre, dove possano trovare posto tutte le forze, pur con diverse sensibilità". Insomma, chi più ne ha più ne metta, basta non andare a casa. Ed ecco che la rete dei cattolici rientra proprio in questo suo piano. Il direttore padre Antonio Spadaro, tra i più ascoltati spin doctor di Francesco, ha già invitato in due occasioni Conte a confrontarsi con i vertici ecclesiastici. D'altronde gli stessi Sacri Palazzi hanno tutti gli interessi ad accreditarsi come interlocutori privilegiati su temi come la Cina e il Mediterraneo. Caldi, anzi, caldissimi per la tenuta del Vaticano. 

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