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Grasso: Nessun rinvio sulla decadenza di Berlusconi

Per il presidente del Senato il caso è chiuso e non serve alcuna disussione. L'ira dei senatori azzurri

Lucia Esposito
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"Non si ravvisano gli estremi per una nuova convocazione del Consiglio di presidenza ai fini del prosieguo di un dibattito su una questione già dichiarata formalmente chiusa il 6 novembre, in assenza di proposte di natura disciplinare a seguito dell'informativa del presidente". Ecco la rispota del presidente del Senato Pietro Grasso sulla nuova cosvocazione del Consiglio. In cinque pagine, Grasso ha spiegato che nella camera di consiglio della a Giunta delle elezioni non c'è stata alcuna violazione della segretezza dei lavori. Con questa nota Grasso chiude una volta per tutte la questione legata alla calendarizzazione del voto sulla decadenza di Silvio Berlusconi. Non bisogna tuttavia dimenticare che il voto sulla decadenza è subordinato all'approvazione della legge di stabilità.  La reazione - Immediata la reazione dei senatori Pdl. Primo tra tutti Sandro Bondi:   "Presidente - attacca Sando Bondi - lei ci ha letto una  lunga pappardella formale e passerà alla storia come il presidente   del Senato che, con il voto palese, ha consentito la violazione di uno  dei principi fondamentali della nostra democrazia parlamentare". Lei ha dimostrato di essere Partigiano e non aver mai dismesso gli abiti, stile e metodo di un magistrato in questa aula. Sarà ricordato come uomo di parte come un partigiano". La risposta del presidente del Senato non si è fatta attendere: "Come si direbbe: ai posteri l'ardua Sentenza...".

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