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Prescrizione, in CdM accordo Pd-M5s. Si sfila Italia Viva: col voto segreto, governo a rischio

Davide Locano
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Fumata nera nel vertice a Palazzo Chigi sulla prescrizione. M5s, Pd e Leu siglano un accordo sul cosiddetto "lodo Conte bis" (o Conte-Leu). Ma Italia viva, il partito di Matteo Renzi, ribadisce il no e fa sapere agli alleati che non sosterrà questa mediazione. "Iv si assumerà le sue responsabilità", ha commentato aspro al termine il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. Il quale ha poi annunciato: "Lunedì in Consiglio dei ministri porteremo la riforma del processo penale". Ai rappresentanti della maggioranza con cui aveva parlato nel corso della giornata, prima del vertice a palazzo Chigi con il premier Conte, il ministro grillino Bonafede aveva illustrato l'ipotesi di compromesso. Il cosiddetto "lodo Conte Leu", cioè lanciato dall'avvocato Federico Conte, deputato di Liberi e Uguali. Insomma, sulla prescrizione i renziani, come ampiamente annunciato, non mollano. E col voto segreto, ora, la maggioranza rischia davvero. Leggi anche: Matteo Renzi, una "mossa clamorosa" contro Bonafede Di seguito, in breve, il compromesso raggiunto da Pd e M5s: la prescrizione cammina in modo diverso per assolti e condannati. Come aveva già proposto il premier Conte nell'ultimo vertice sulla giustizia. Per i primi, cioè per gli assolti, continua a correre. Per i condannati invece si blocca. Il processo d'appello deve durare un tempo stabilito, due anni, con un possibile sforamento di sei mesi. Sarebbero infine previste sanzioni disciplinari per i giudici "lumaca".

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