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Caso Gregoretti, Senato vota. Salvini: "A testa alta"

AdnKronos

(Adnkronos) - E' in corso la seduta al Senato sul caso Gregoretti. L'aula si esprimerà sull'ordine del giorno presentato da Forza Italia e Fratelli d'Italia per negare la richiesta di autorizzazione a procedere del Tribunale di Catania nei confronti di Matteo Salvini. "Pronto per intervenire in Senato, a testa alta e con la coscienza pulita di chi ha difeso la sua terra e la sua gente", ha scritto Salvini sui suoi canali social. "'Se un uomo non è disposto a lottare per le proprie idee, o le sue idee non valgono nulla, o non vale nulla lui'", scrive poi il leader della Lega, citando Ezra Pound. Nell'aula di Palazzo Madama si deciderà se procedere o meno nei confronti dell'allora ministro dell'Interno, accusato di sequestro di persona aggravato, relativamente alla vicenda dei 131 migranti bloccati lo scorso luglio al largo di Augusta sulla nave della Guardia costiera. Sono almeno 20 i senatori iscritti a parlare in Senato. Il leader della Lega, che dovrebbe essere l'ultimo a parlare prima delle dichiarazioni di voto intorno alle 13.30-14.00, potrebbe finire in tribunale, se anche l'aula del Senato, come prevede il regolamento, entro il 17 febbraio, confermerà il voto della Giunta per le immunità e le elezioni, presieduta dall'azzurro Maurizio Gasparri. Intanto è stato depositato l'ordine del giorno Fi-Fdi, firmato dai capigruppo Bernini e Ciriani, che, in difformità dal parere della giunta delle autorizzazioni, chiede che non sia concessa l'autorizzazione richiesta per processare Matteo Salvini in relazione al caso Gregoretti. Salvini avrebbe chiesto ai suoi di non impedire il processo. L’obiettivo del leader è avere un chiarimento, in tribunale, sulla legittimità del proprio operato. L’intero gruppo si sarebbe detto contrario, deciso a non mandare Salvini alla sbarra, ma l'ex ministro dell’Interno ha però chiesto di non opporsi, coerentemente con quanto sostenuto anche negli ultimi giorni. I parlamentari leghisti potrebbero quindi astenersi o non partecipare al voto. "Ho la necessità di spiegargli che papà non è un delinquente", ha ribadito Salvini ai leghisti sottolineando la volontà di andare a processo. A quanto si apprende la riunione del Carroccio, in vista del voto di domani, "non è stata semplice". L'assemblea si è poi conclusa con un lungo applauso. La Lega non ha nessuna intenzione di sfidare i magistrati o di attaccare la magistratura: Salvini è convinto della propria innocenza ed è determinato a dimostrarlo in un’aula di tribunale. E' questa una delle conclusioni emerse dopo l'assemblea dei leghisti. "Esautorata la Giunta dalla sua funzione principale, piegata a ragioni politiche, a questo punto, la sede necessaria al fine di poter rinvenire la verità risulta essere solo la sede processuale". E' uno dei passaggi fondamentali della relazione della senatrice della Lega Erika Stefani, che oggi in Aula al Senato è incaricata di riassumere ai senatori l'esito dei lavori della Giunta.