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Se Giuseppe Conte cade Mattarella manda tutti alle urne, ma... Perché non si può votare prima di settembre

Gabriele Galluccio
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Se cadrà il governo bis di Giuseppe Conte, Sergio Mattarella scioglierà le Camere. La voce inizia ad assumere sempre più le sembianze di una certezza, anche se il ritorno alle urne non sarebbe immediato. La data decisiva potrebbe essere quella del 24 febbraio, quando si voterà il ddl dell'azzurro Enrico Costa: nel caso in cui la maggioranza dovesse andare sotto, allora il voto potrebbe diventare realtà. E lo stesso discorso avrebbe valenza se dovesse passare la mozione di sfiducia promessa da Italia Viva al ministro Alfonso Bonafede. In ogni caso il ritorno alle elezioni non sarebbe immediato, dato che il 29 marzo si svolgerà il referendum sul taglio dei parlamentari, seguito dai tempi tecnici necessari per mettere a punto i nuovi collegi in caso di conferma del taglio. Ciò significa che prima di settembre sarebbe difficile tornare alle urne, e intanto Mattarella potrebbe riaprire le porte del Quirinale per capire se sia possibile dar vita ad una nuova maggioranza. Una soluzione che però al momento sembra altamente improbabile, date le difficoltà che tutte le forze politiche incontrerebbero a mettere in piedi il terzo governo diverso all'interno della stessa legislatura. Per approfondire leggi anche: La telefonata di Conte a Mattarella

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