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Sardine, Alessandro Cecchi Paone saluta la destra: "Io conquistato da Santori, bene confluenza con il Pd"

Caterina Spinelli

Anche Alessandro Cecchi Paone ha abboccato all'amo delle Sardine. "Sono una sardina della prima ora", ammette dal palco di Roma, in piazza Santi Apostoli, là dove i pesciolini protestano contro i decreti Sicurezza. Per un ex candidato di Forza Italia tifare per Mattia Santori è quasi motivo di imbarazzo, ma non per lui: "Sono un uomo di un centrodestra liberale sì - spiega alla Stampa -, ma il fatto è che non esiste più. Salvini - ecco che si accoda al movimento ittico - non è né liberale né di centro, ma solo di destra". Leggi anche: Mattia Santori smascherato, l'ex sardina espulsa: "Vi dico io perché viene santificato dal Pd" Differente - a suo dire - il front-man dei pesciolini. Lui "è molto bravo, non si fa fregare dal linguaggio politichese, durante la prima manifestazione a Bologna gli scrissi per dire che c'ero". Poi l'elogio a Lorenzo Donnoli, la sardina da salotto tv: "Anche lui, sentito da Lilli Gruber a Otto e Mezzo mi è piaciuto molto, mi sento in sintonia con loro". Poi il consiglio al partito-sardina: "Io vedrei bene una confluenza rumorosa nel Pd, per ringiovanirlo e rigenerarlo". Ma Cecchi Paone non era di centrodestra?